Oggi 18 luglio, data fondamentale per chiunque ammiri o studi Jane Austen, c’è un’occasione in più per ricordare questa geniale scrittrice che ha regalato all’umanità preziosi gioielli di letteratura che, nel corso di due secoli, hanno affascinato e arricchito folle intere di lettori, al di là di qualunque limite di tempo e di spazio.
Come omaggio a questa grande donna, infatti, oggi approfitto di una novità del giorno e vi propongo un tè “di ringraziamento”, leggero ma non troppo, che ci ricordi con un sorriso ciò che ci ha lasciato.
Esce oggi (sì, proprio oggi) anche in libreria l’edizione italiana di Orgoglio e Pregiudizio – il suo, nostro “caro bambino”, ormai bicentenario – in versione graphic novel creata da Marvel nel 2009 ed ora edita in Italia da Panini Comics.
La coincidenza non può passare inosservata ed io colgo volentieri l’occasione per un personale omaggio che ricordi quanto Jane Austen sia oggi, 18 luglio 2013, più viva che mai.
Ho già dedicato un tè delle cinque a questo adattamento davvero fuori dal comune, in cui la vicenda di Lizzy Bennet viene tradotta in fumetto da parte della più classica delle case editrici di fumetti, l’americana Marvel (link in fondo al post).
Sul testo di Nancy Butler posso solo dire elogi (tanti!) mentre sulle illustrazioni mi sento un po’ combattuta tra l’oggettiva consapevolezza che si tratta, appunto, di un fumetto Marvel, con tutti i canoni estetici “energici” che ben conosco, e il mio (molto soggettivo) gusto personale che resta malissimo di fronte alla mano di Hugo Petrus, percepita come pesante ed esasperata, e un po’ troppo influenzata dal film del 2005…
(Su questo aspetto, vi invito a leggere l’illuminante recensione di Petra/Miss Claire/LizzyP sul suo blog La Collezionista di Dettagli)
In questo tè molto speciale vi invito a scoprire l’edizione italiana fresca di stampa con colei che ne ha curato la traduzione, Nadia Terranova, Janeite di lungo corso, ammiratrice convinta di Lizzy, Darcy & Co (come dimostra il suo articolo speciale per il Bicentenario, pubblicato sul suo blog e su JASIT), che mi ha fatto il grande onore e l’infinito piacere di accettare di passare da queste parti per questo tè delle cinque “di ringraziamento” alla generosa genialità di Jane Austen.
Converseremo non solo di Jane Austen e Orgoglio e Pregiudizio in generale ma anche dell’arte della traduzione e delle sfide che Nadia ha affrontato nel cimentarsi con i fumetti Marvel dedicati alle sue opere.
1. Carissima Nadia, so bene che il tuo amore per Jane Austen viene da molto lontano. Farò riferimento ad un dato universalmente riconoscibile: il capitolo dedicato a Jane Austen in Caro Diario ti scrivo. Lì hai raccontato com’è avvenuto il tuo primo incontro con questa straordinaria ammaliatrice di bambine lettrici. Puoi ricordarlo anche qui?
Da ragazzina mia madre mi mollò una copia di Orgoglio e pregiudizio (in un’edizione Bur che ovviamente ancora conservo) senza troppe chiacchiere. Per una volta mi fidai. Appena cominciato a leggerlo, ricordo di aver pensato che conteneva tutto quello che avrei dovuto sapere non tanto sui rapporti d’amore quanto su quelli di sopravvivenza familiare, quelle strategie che mia madre non riusciva a (o non voleva) insegnarmi ma di cui aveva intuito avessi necessità. La prima lezione fu che in una famiglia bislacca il sarcasmo ti salva e ti aiuta a esistere; poi altre verità poco edulcorate riguardanti, per esempio, i rapporti di potere economico e affettivo. Leggi Austen in Sicilia (altro che Teheran) e vedi la famiglia per quello che è: una scacchiera. Lo sono tutte, certo, ma quella terrona in modo più plateale.
2. Ti chiedo scusa fin d’ora per la banalità della domanda ma sai bene che tra Janeite, dopo essersi scambiate il racconto del primo incontro con Jane, è inevitabile chiedersi anche quale sia l’opera austeniana preferita – anche perché di solito ci si diverte a parlarne diffusamente. Perciò procedo: qual è l’opera di Jane Austen che preferisci? E perché?
(Come sai, la mia è proprio O&P, tallonata a distanza sempre più ravvicinata da Persuasione)
Anche per me Orgoglio e pregiudizio, ma tallonata a vista da Emma.
3. Leggendo il “tuo” diario della dodicenne Jane, ho avuto nettamente l’impressione che ogni tua parola scaturisse da una profonda conoscenza dell’autrice e di tutto quanto ha scritto. A parte i romanzi canonici, c’è qualche altro scritto che ritieni importante o che senti particolarmente caro?
Mi piacciono molto le lettere, adoro il modo in cui commenta i suoi personaggi, la sprezzatura e insieme la vanità estrema con cui considera le sue opere. Uno dei rari casi in cui l’autore parla dei suoi libri e non risulta noioso, anzi. Sono curiosi anche i Juvenilia, che ho letto nell’edizione curata da Giuseppe Ierolli.
4. Orgoglio e Pregiudizio sembra essere tra tutte le opere austeniane, ma anche più in generale, tra i classici della letteratura di tutti i tempi, particolarmente invitante per gli adattamenti, anche nei più svariati mezzi espressivi, come dimostra questa versione a fumetti di Marvel, che ha inaugurato la serie dedicata a Jane Austen.
Fiumi d’inchiostro sono già stati scritti in merito ma non posso fare a meno di chiedere anche a te, da Janeite a Janeite: che cosa rende O&P così invitante per la fantasia e i sentimenti di chiunque lo legga? Perché, chiudendo il libro, ci sembra di essere ancora lì, tra Pemberley e Longbourn, e di non riuscire più a fare a meno di Lizzy, Darcy & Co.? Tanto da sentire l’impellente impulso di continuarne la storia, o colmare i vuoti sapientemente lasciati dalla sua geniale autrice?
L’immaturità, la fragilità, l’inadeguatezza dei personaggi – in contrasto con l’ultraconsapevole, sardonica (a tratti felicemente sadica) maturità della penna che li racconta in terza persona. Abbiamo una scrittrice che sa tutto, dei personaggi che sbagliano tutto, e il ritmo di una macchina narrativa perfetta che scandisce continui varchi fra questi due mondi opposti.
5. Parto con una riflessione e concludo con una piccola raffica di domande sulla tua traduzione.
Chiacchierando con Petra (LizzyP, che ha recensito in anteprima questa ed. italiana del graphic novel sul suo blog La Collezionista di Dettagli) abbiamo notato fin dalla lettura della versione americana che il fumetto deve molto al film del 2005, per la parte visiva, mentre il testo è molto più vicino all’originale di quanto si possa pensare.
Mi piace che Nancy Butler abbia adattato perfettamente il testo austeniano al mezzo espressivo del fumetto senza snaturare il romanzo. Insomma, non è esattamente Jane Austen eppure lo è, perché – parafrasando un commento di una co-fondatrice di JASIT, Mara – ritroviamo tutto, ma proprio tutto ciò che deve esserci. Tu che lo hai tradotto, che ne pensi? Ci sono stati passaggi che ti hanno posto di fronte a problemi di traduzione? Ce ne sono alcuni che ti sono particolarmente piaciuti? In generale, ci puoi raccontare la tua esperienza di traduttrice di un testo che parte da Jane Austen e lo ricodifica per un mezzo espressivo ed una realtà modernissimi, ben lontani dal 1813, anno di pubblicazione?
Allora, innanzitutto ho avuto la fortuna di lavorare con una bravissima editor, Elena Zanzi, nominarla mi sembra il minimo perché in fase di revisione ci siamo arrovellate insieme su tanti punti. Laddove io partivo con l’orecchio e l’istinto lei mi metteva di fronte a logiche di coerenza e di lì si contrattava fino alla scelta che ci sembrava migliore, ovviamente non la migliore in assoluto (se mai esiste questa possibilità) ma in un contesto che deve tenere presente un intero ventaglio che va dall’originale austeniano alla storia delle sue traduzioni passando per la particolarità del mezzo con cui abbiamo a che fare, cioè il fumetto.
Nancy Butler, come dichiara nella sua introduzione, è rimasta fedele al linguaggio austeniano, tranne che per pochissimi passaggi in cui un adattamento dialogico era necessario, perché, come dice lei stessa, nessuno può riscrivere la Austen meglio di quanto non abbia già scritto la Austen. Ho apprezzato tantissimo la sua scelta, contemporaneamente però mi metteva di fronte al totem dei totem: tradurre Jane in persona, filtrata, mediata, ma pur sempre Jane con l’ansia da prestazione che ne consegue.
6. Trovo molto saggia la decisione di Panini, editore italiano di Marvel, di privilegiare l’omogenietà della traduzione affidando sempre a te anche gli altri graphic novel tratti dai romanzi austeniani. Da quanto mi hai detto, hai già tradotto o stai completando la traduzione anche degli altri libri (Ragione e Sentimento, Emma e L’Abbazia di Northanger, che saranno pubblicati in quest’ordine a partire dal prossimo settembre, N.d.R.) il cui testo è sempre curato da Nancy Butler.
Puoi anticipare un giudizio complessivo sulla capacità di questa tua collega scrittrice di adattare anche gli altri romanzi? Quale tra questi ti sembra quello meglio riuscito, proprio da un punto di vista testuale?
Concordo, mi hanno contattata già con la precisa volontà di affidare allo stesso tandem (traduttore e editor) tutta la serie, e in effetti è stato saggio perché all’inizio io e Elena abbiamo fatto un lavoro che poi è risultato prezioso anche per i volumi successivi.
Circa Butler, ha fatto un gran lavoro soprattutto in Ragione e sentimento, che inizialmente Austen aveva scritto come un romanzo epistolare e dell’epistolario ha conservato tantissimo, quindi è pieno di lettere e descrizioni. Dev’essere stata dura sceneggiarlo, trasformare in dialoghi le pagine salienti, che al contrario di altri romanzi austeniani fitti di dialoghi qui spesso sono narrate, mantenendone la vivacità. Non avrei voluto essere al suo posto, ha tutta la mia ammirazione!
7. Non posso non chiederti se tra tutti questi graphic novel austeniani ce n’è uno che ti piace particolarmente, sotto ogni punto di vista, per l’equilibrio che crea tra testo e illustrazioni. Il mio preferito tra essi non è, come potresti pensare, O&P perché la parte visuale mi ha un po’ spiazzata, ma è senza dubbio Northanger Abbey. E il tuo?
La particolarità di aver affidato a illustratori diversi ogni fumetto fa sì che ogni austeniano possa porsi questa domanda. Difficile scegliere per me, però sì, anche io alla fine ho un debole per l’Abbazia.
8. Un’ultima domanda. Attingendo alla tua sensibilità verso i giovanissimi lettori, ritieni che questa Jane Austen in versione graphic novel possa fare da tramite verso la conoscenza diretta dei romanzi per chi ancora non la conosce (o magari la conosce solo attraverso i luoghi comuni, avendone un giudizio negativo e distorto)? Anche indipendentemente dall’età del neofita?
Io confido molto nel potere evocativo delle sue storie, in qualunque salsa siano preparate…
Credo di sì, mi pare perfetta per i neofiti e sfiziosa per gli appassionati e spero che possa incuriosire i ragazzi e deliziare gli adulti.
Grazie di cuore, Silvia, e in bocca al lupo con JASIT.
Grazie per aver preso questo tè con noi, Nadia. E mi scuso per le lunghe elucubrazioni ma in questa sala da tè mi lascio sempre prendere un po’ dall’entusiasmo. Ti lascio alla traduzione di Northanger Abbey versione Marvel (che non vedo l’ora di avere anche nell’edizione italiana di Panini) nonché alle tue scritture e letture.
Il prossimo appuntamento con l’edizione italiana di questi fumetti è Ragione e Sentimento, a settembre, e a seguire Emma e L’Abbazia di Northanger.
Per saperne di più
Scheda del libro
Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen
adattamento di Nancy Butler
disegni di Hugo Petrus, copertine di Sonny Liew e Denis Calero
traduzione di Nadia Terranova
Prima edizione 18 luglio 2013
Editore Panini Comics, Collana Marvel Graphic Novels
Brossura, a colori, 128 pagine
Euro 15,00 (sul sito di Panini Comics, è scontato del 10%: Euro 13,50)
Sinossi
Non esiste lettore che non conosca i romanzi di Jane Austen, capaci di esplorare tutte le sfumature del cuore femminile traducendone in prosa ansie, gioie, debolezze e virtù. Per la prima volta Orgoglio e Pregiudizio diventa una graphic novel! L’emozionante incontro-scontro tra Elizabeth Bennet e il ricco e orgoglioso Mr. Darcy, sullo sfondo della società inglese dell’Ottocento, ci racconta con arguzia e raffinatezza come l’amore possa vincere, e cambiare, anche il cuore più ostinato.
☞ La pagina di Orgoglio e Pregiudizio sul sito di Panini
☞ Recensione dell’edizione italiana a cura di Petra Zari su La Collezionista di Dettagli
☞ Recensione dell’edizione originale inglese su Un tè con Jane Austen
☞ Lizzy e Darcy, i disfunzionali prediletti del mondo, di Nadia Terranova
☞ Caro Diario ti scrivo, di Patrizia Rinaldi e Nadia Terranova, nella recensione di Un tè con Jane Austen
☞ Il blog di Nadia Terranova con tutte le sue opere
☞ La pagina dei fumetti austeniani sul sito di Marvel
Ah Silvia cara, come sempre sei fonte di ispirazione! Magari il fumetto di P&P lo regalo ad Ilaria (ottima scusa per farlo entrare del tutto casualmente nel mio scaffale dedicato alla zia Jane).
Il pretesto è nobilissimo! (Piccole Janeite crescono, per la gioia delle mamme.) E quando uscirà Northanger, sarà bellissimo scoprire se Ilaria vorrà rileggere il romanzo che già conosce in questa nuova veste.
Mia cara, intervista strepitosa! Ringrazio anch’io Nadia per la sua disponibilità e simpatia, leggendo le sue risposte ho avuto ulteriore conferma di come ci si assomigli tra Janeites, l’imprinting di Zia Jane è fondamentale!
Bellissimo post! Condivido!
Claire/Petra/LizzyP
Grazie infinite a te, my dearest, come sempre!
Ti ringrazio per gli stimoli che proponi sempre tra queste pagine. Ho già letto “Caro diario ti scrivo” e l’ho trovato emozionante e per niente banale, come capita spesso leggendo libri per adolescenti. Sono molto curiosa di sfoglare la grafic novel anche se, dalle immagini che hai anticipato, concordo sul segno pesante del disegnatore!
Raffaella
Carissima Raffaella, sono molto contenta che “Caro diario ti scrivo” ti sia piaciuto, anche per me è stata una bellissima scoperta libresca.
Credo che O&P Marvel/Panini sia una vera chicca per tutti gli appassionati ammiratori di Jane Austen – nonostante le illustrazioni lascino un po’ interdetti perché assai lontane dal taglio Regency che ci si potrebbe aspettare.
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