“Un tè con Jane Austen” di Narratè, ovvero: Jane si racconta in una tazza di tè

Anche senza l’ausilio di precise ricerche statistiche, una semplice occhiata in giro per la rete può confermare che “Un tè con Jane Austen” è il titolo più inflazionato del mondo austeniano: l’abbinamento tra l’autrice e il tè è così evocativo che immancabilmente emerge quando si tratta di dare un’etichetta riconoscibile e di sicuro richiamo delle schiere di Janeite a eventi, libri, altre iniziative a lei dedicate.
Mi permetto di ritenere questa dove ci troviamo la sala da tè più austeniana del web, considerato che proprio con questa “etichetta”, Un tè con Jane Austen, ho scelto di battezzarla nel dicembre 2010 sottolineando sia il legame biografico e letterario tra i due elementi che tanta passione suscitano in me, sia lo spirito da conversazione delle mie elucubrazioni austeniane. Ebbene, qui, proprio qui, questo tè del pomeriggio non poteva mancare: non solo perché qui sia inevitabile dare spazio naturale a tutto ciò che racconta il binomio Jane Austen e Tè ma anche perché in questo caso specifico, che sto per condividere, i due splendidi elementi sono Protagonisti Assoluti e non un mero richiamo per Janeite.

Oggi, infatti, vi invito a prendere un vero tè dedicato alla figura della grande autrice, accompagnato da una lettura. Parleremo di Un tè con Jane Austen di Narratè, una miscela di tè creata appositamente per rendere omaggio alla scrittrice dei “sei romanzi perfetti”, disponibile in un libretto con un breve racconto originale sulla sua vita di donna e scrittrice, la cui lettura dura il tempo dell’infusione. Questo particolare prodotto editoriale è stato creato in collaborazione con Jane Austen Society of Italy (JASIT) e proprio io ho avuto il grande onore e piacere di offrire il mio contributo alla sua realizzazione.
Sfoderate il servizio da tè più prezioso che avete e accomodatevi: lo speciale, unico, vero Tè con Jane Austen sta per essere servito!


Un’idea nata con lo zampino della penna di Jane

Quando, parafrasando il famoso motto di una vecchia e gloriosa marca di cellulari anni ’90, dico “Jane Austen connecting people” è a ragion veduta, sempre… Ne ho le prove. E questa è una delle tante.

Questo Un tè con Jane Austen ha radici lontane, in un anno significativo del calendario austeniano: il 2017, anno del Bicentenario della morte di Jane Austen. Ero stata invitata al Festival del Tè della mia città per raccontare proprio il legame tra Jane Austen e il tè e fu in quell’occasione che incontrai le creazioni di Narratè, miscele di tè e infusi in bustina allegati a un piccolo libro con un racconto inedito la cui lettura dura il tempo di infusione.
Un’idea geniale e originale che celebra perfettamente il connubio tè/lettura!
Non vedendo tra i titoli la regina incontrastata di questo connubio, Jane Austen, chiesi se fosse possibile prevederne uno tutto per lei ma i tempi non erano ancora maturi.

Tuttavia, appunto, le connessioni austeniane agiscono per vie misteriose e sorprendenti. A gennaio 2023 è stato proprio Adriano Giannini, direttore di Narratè, a contattarmi per annunciarmi che il momento atteso era infine giunto e per chiedermi di contribuire alla creazione di Un tè con tè con Jane Austen – e non lo ringrazierò mai abbastanza per aver conservato la memoria di quella proposta e averle dato forma appena l’occasione si è presentata.

Narratè, Un tè con Jane Austen
fonte: Narratè

Lasciare che Jane Austen parli di sé

Il mio compito era duplice: dare qualche indicazione sul tipo di miscela di tè che può rappresentare e omaggiare meglio l’autrice, e scrivere le parti da leggere, ovvero le pagine informative su di lei e un racconto inedito sulla sua vita scritto in prima persona. Come indicato sul sito di Narratè: “Cosa ci racconterebbe di sé Jane Austen, se avessimo la fortuna di aspettare con lei i 5 minuti d’infusione? Cosa sceglierebbe di farci sapere? Con quali parole?”

Nella mia mente continuava a martellare ossessivamente l’idea di commettere un reato di lesa maestà, peggio!, una vera eresia austeniana: scrivere come se io fossi Jane Austen? Raccontare la sua vita e il suo vissuto con parole che devono essere plausibilmente sue?… è un concetto che la mente di una vera Janeite non considera nemmeno!
La soluzione, che mi si palesò in un baleno salvifico mentre ero già in preda al panico da pagina bianca, è molto semplice: non c’era proprio nulla da inventare perché Jane Austen stessa mi ha già messo a disposizione tutte le sue meravigliose parole. Mi sarebbe bastato attingere con serenità alle sue opere e soprattutto alle sue lettere per trovare le parole che potevano aiutarmi a farla parlare di sé come in una conversazione con chi legge. Del resto, come mi ha insegnato Giuseppe Ierolli, non è forse vero che le sue lettere sono una lunga conversazione con la sorella Cassandra? Da questo caposaldo non mi restava che iniziare.

E così, tra un riferimento storico-biografico e una citazione da opere e lettere (alcune un po’ elaborate per adattarle al contesto della frase), il racconto ha preso la forma che accompagna il tempo di infusione del tè.
Per le citazioni, mi sono avvalsa delle traduzioni di Giuseppe Ierolli (jausten.it).

Ma prima di ripercorrere il racconto attraverso le citazioni da lettere e opere di Jane Austen, apriamo la bustina di tè e scopriamo la sua miscela speciale.

Il tè che rende omaggio a Jane Austen

Quale miscela di tè poteva racchiudere in una tazza tutta l’essenza di Jane Austen?

Narratè, Un tè con Jane Austen

La scelta di un tè nero indiano, il Darjeeling, che non era disponibile ai tempi di Jane Austen (il tè consumato nelle case del Regno proveniva tutto dalla Cina), è stata un’ottima idea di Narratè dettata dall’esigenza di renderle l’omaggio più grande: il Darjeeling è infatti il più prezioso dei tè neri ed esprime sotto ogni aspetto la personalità forte e acuta, e lo stile unico e raffinato, della grande autrice.

A questo grande tè ho suggerito di abbinare gli aromi di due fiori significativi per il mondo austeniano:

Jane Austen Rose
Rosa Jane Austen, fonte: The Harkness Rose Company
  • la Lavanda, che ancora oggi cresce nel giardino del cottage di Chawton, nello Hampshire, il luogo sicuro dove Jane è vissuta negli ultimi, prolifici otto anni e da dove tutte le sue creature letterarie sono uscite andando per il mondo; oggi il cottage è diventata la Jane Austen’s House, la casa museo meta di pellegrinaggi letterari di tantissimi visitatori da ogni parte del mondo, che tra l’altro possono mettere una piccola manciata di fiori secchi di lavanda di quel giardino in un sacchetto di cotone e portarlo a casa con sé come ricordo.
Jane Austen's House kitchen and lavender
Foto personale scattata nel 2012. I fiori secchi di lavanda sono nella ciotola a destra

Prendendo questo tè, sono certa che sarete avvolti dall’atmosfera più propizia ad evocare Jane Austen in tutta la sua personalità e genialità.

Ed ora, nell’attesa dell’infusione, leggiamo il racconto attraverso alcune delle citazioni inserite.

Tra lettere ed opere, il racconto di Jane Austen

Credo sia divertente per ogni Janeite rintracciare le citazioni e ricordare da dove sono tratte. Chissà se chi legge il racconto riuscirà ad individuarle tutte?

Posso dire fin d’ora che apertura e chiusura sono due tra le mie citazioni austeniane preferite. La frase di apertura è una citazione precisa da un incipit famoso di una lettera a Cassandra del giugno 1808:

Da dove comincio? Quali dei miei importanti nonnulla ti dirò per primo?

La frase di commiato riprende uno dei saluti più belli che Jane rivolge a Cassandra in chiusura di una lettera dell’ottobre 1813, dove nella sua leggiadra padronanza della lingua inglese si permette di giocare con la parola “infinity” inventandone il plurale per esprimere meglio la quantità incommensurabile dell’affetto inviato:

Infinities of Love.

Tante Infinità d’Amore.

Infinities of Love, Jane Austen's letter
fonte: Miss Austen regrets, film BBC 2008

Subito dopo l’incipit, appare un lieve riferimento a un’altra mia grande passione, Persuasione: dove scrivo di un “inizio quanto mai innaturale” mi riferisco ovviamente dalla famosa frase “la naturale conseguenza di un inizio innaturale” di Anne Elliot (cap.4) anche se i concetti sono ben diversi.

Non potevo esimermi dal citare anche questa straordinaria dichiarazione di Miss Austen, tra le mie preferite (non sono la sola, lo so), da una lettera alla nipote Fanny del 23 marzo 1817:

I ritratti della perfezione come sai mi danno la nausea e mi rendono perfida.

E non potevano mancare nemmeno le esilaranti ma pungentissime e precisissime (come un bisturi…) risposte all’irrefrenabile Capo Bibliotecario del Reggente, Rev. James Stanier Clarke, da una lettera del 1 aprile 1816. Alcune parti sono riprese in diversi punti:

Non potrei mettermi a scrivere un Romanzo serio per qualunque altro motivo se non quello di salvarmi la Vita, e se fosse indispensabile farlo e non lasciarmi mai andare a ridere di me stessa o degli altri, sono certa che mi impiccherei prima di aver terminato il primo Capitolo. – No – devo mantenere il mio stile e andare avanti a Modo mio; E anche se non dovessi mai avere successo in quello, sono convinta che fallirei totalmente in qualunque altro.

Jane Austen non indugiava sui drammi e puntava a un equo lieto fine. Ce lo dice in una famosa frase di Mansfield Park (incipit cap. 48), e io non potevo non riprenderla:

Che altre penne si soffermino su colpe e miserie. Io abbandono questi odiosi argomenti non appena posso, impaziente di riportare tutti quelli non troppo colpevoli a un tollerabile grado di benessere, e di farla finita con tutto il resto.

La maggior parte delle citazioni o riferimenti ad esse è nella parte finale laddove si parla delle sue straordinarie creature protagoniste dei romanzi. Solo Jane sa come descriverle, ed è alle sue parole che mi sono affidata…

Lizzy reading Jane's letter, di Isabel Bishop
Isabel Bishop (1902-1988), “The Examination of All the Letters which Jane had Written to Her”, da www.janeausten.co.uk

Per l’amatissima Elizabeth Bennet, oltre alle parole che ritraggono alcuni difetti da cui riuscirà ad affrancarsi (l’orgoglio del titolo, che non è solo di Darcy; e la testardaggine resa proverbiale da Lady Catherine), inevitabile il riferimento a un famoso brano dalla lettera del 29 gennaio 1813, scritta il giorno dopo l’uscita del suo (e nostro) “darling child” Orgoglio e Pregiudizio:

Devo confessare che io la ritengo la creatura più deliziosa mai apparsa a stampa, e come farò a tollerare quelli a cui non piacerà almeno lei, non lo so proprio.

Per Emma Woodhouse, oltre all’immancabile incipit del romanzo (handsome, clever, and rich) ho ripreso anche la celebre dichiarazione di Jane riportata nel cap. 10 del Memoir del nipote biografo:

Ho scelto un’eroina che non piacerà molto a nessuno tranne me.

Per Elinor e Marianne, mi sono affidata ai sentimenti espressi dal celebre titolo del romanzo di cui sono protagoniste, traducendo con maggiore aderenza l’originale significato inglese di Sense per la prima (definendola “assennata”) e Sensibility per la seconda (definendola “sensibile”).

Per la coraggiosa giovane alla scoperta del mondo, Catherine Morland, ho scelto di riprendere il tema fondamentale dell’incipit dell’Abbazia di Northanger, come inno all’anticonformismo naturale delle eroine austeniane:

Northanger Abbey, ITV 2007
fonte: Northanger Abbey, film ITV 2007

Nessuno che avesse conosciuto Catherine Morland nella sua infanzia avrebbe mai immaginato che fosse nata per essere un’eroina.

Per l’amatissima Anne Elliot e la sua difficile ma solida speranza, non ho resistito al richiamo dell’appassionante Dialogo sulla condizione femminile del sempre stupendo capitolo 23:

Tutto il privilegio che reclamo per il mio sesso (non è un privilegio invidiabile, non avete bisogno di agognarlo) è quello di amare più a lungo, quando l’esistenza o la speranza sono svanite.

Jane Austen's House, Jane's writing table
Prima ed. di Pride and Prejudice sul tavolino di Jane Austen nel cottage di Chawton, fonte: Jane Austen’s House

Troverete anche altri riferimenti, amati e famosi, come la dichiarazione sulla felicità al capitolo 17 di Ragione e sentimento:

Così come chiunque altro vorrei essere perfettamente felice, ma come chiunque altro voglio esserlo a modo mio.

O la straordinaria lezione di vita di una Jane Austen adolescente e già così perfettamente cosciente di sé e del mondo da riderci sopra senza filtri (da Amore e Amicizia, negli Juvenilia):

Andate fuori di testa tutte le volte che volete; ma non svenite. [Run mad as often as you choose but do not faint]

Ovvero, vivete la vostra vita esprimendovi in libertà facendo anche follie, se volete, ma badate a non perdere mai coscienza di voi stessi.

Ed ora, terminata la lettura in circa 5 minuti, il vostro Tè con Jane Austen è pronto!

Jane serve il tè a Elizabeth nel film di Joe Wright del 2005

Dove trovare Un tè con Jane Austen di Narratè

☞ online, sul sito di Narratè

☞ presso i rivenditori, il cui elenco è sul sito di Narratè

Inoltre, è disponibile un altro tè austeniano: Orgoglio e Pregiudizio, nella collana NarraTaste, con un brano (selezionato da JASIT) tratto dal capolavoro di Jane Austen e con la miscela di Un tè con Jane Austen con l’aggiunta di frutti di bosco.


Ringrazio vivamente Adriano Giannini di Narrafood S.r.l., l’azienda che crea Narratè, per aver dato forma a questo progetto e per l’atto di fiducia con cui mi ha dato la possibilità di contribuire con i miei testi. E naturalmente ringrazio Cofondatori e Consiglieri di JASIT Mara Barbuni, Maria Teresa Cascella, Giuseppe Ierolli, Gabriella Parisi e Petra Zari per essere stati a vario titolo e in momenti diversi custodi del mio sogno, primi lettori del racconto nonché consulenti delle parti informative.

Silvia Ogier

Prendi un tè con Jane Austen, partecipa alla conversazione!

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