Archivi tag: Anne Elliot

Personaggio di Jane Austen (Persuasione)

Gli ultimi sorrisi dell’anno: l’autunno di Jane Austen

Persuasion, ITV 2007Nell’anno del bicentenario di Persuasione (Persuasion), l’inizio dell’autunno sembra un’ottima occasione per raccontare una delle qualità più note e dibattute di questo romanzo. Di Persuasione, infatti, si dice sempre che sia autunnale: non solo perché la prima parte del romanzo si svolge nei mesi autunnali ma anche perché il tono e i temi della narrazione hanno il sapore malinconico e quieto della maturità compiuta e della fase discendente della vita.
Siamo all’opposto di quel darling child che Jane Austen stessa riteneva, con la consapevolezza ironica di chi sa di non aver sbagliato nulla, too light & bright & sparkling, troppo leggero, brillante e frizzante, come scrisse il 4 febbraio 1813 alla sorella Cassandra. Orgoglio e Pregiudizio (Pride and Prejudice), infatti, brilla come un sole, il sole della primavera della vita anche se inizia e finisce proprio d’autunno, perché è durante una Pasqua primaverile che tutta la storia arriva a un punto di svolta su cui ruota la fine della prima parte e l’inizio di una nuova fase che porta allo svolgimento finale.
Persuasione brilla come la luna d’autunno, riscalda come il primo fuoco del caminetto, accende lo sguardo come il tappeto di foglie rosso-giallo sotto i nostri piedi. E Jane Austen lo dipinge con pennellate perfette, fino a regalarci il ritratto dell’autunno più azzeccato che abbia mai letto – sì, anche più delle tante, mirabili poesie che i Grandi della letteratura di tutti i tempi hanno dedicato a questa stagione (solo il genio poetico di Emily Dickinson, a mio parere, può essere ancor più perfettamente evocativo delle parole austeniane).
Non è un caso, forse, che il mio romanzo preferito sia in realtà questo binomio, Orgoglio e Pregiudizio & Persuasione: il mio cuore di Janeite è abbastanza grande da poterli amare entrambi con la stessa intensa consapevolezza, perché uno è sfolgorante come il sole e l’altro è ipnotico come la luna, e non potrei fare a meno di nessuno dei due, né preferire l’uno all’altro (si può stare senza sole o senza luna?)…

Il nostro tè celebrativo dell’inizio della stagione della natura che si addormenta dolcemente, dunque, ci porta nel mondo lunare eppur sfolgorante di Persuasione e nell’autunno di Jane Austen.

Continua a leggere

Il Salvataggio dell’Eroina secondo Jane Austen: Persuasione, cap. 9

In Jane Austen non assistiamo mai a scene grandiosamente esplicite. Negli atti di eroismo così come nei colpi di scena, l’autrice non viene mai meno alla tecnica stilistica che la caratterizza e continua a tessere per noi la trama e l’ordito di queste scene con lo stesso finissimo cesello con cui crea ogni opera, in un trionfo di ricerca della perfezione espressiva attraverso la massima economia della parola (less is more, appunto).
Nel mondo austeniano, il vero, grande, sorprendente Salvataggio dell’Eroina non è quello compiuto da un Willoughby che arriva atleticamente a cavallo sotto uno scroscio di pioggia lungo le pendici di una collina del Devonshire per soccorrere Marianne (Jane se la ride di questo genere di gesti): semmai, è quello compiuto da un Mr Knightley che con spontanea nobiltà invita a ballare la giovane e povera orfana Harriet che è appena stata rudemente rifiutata da un maleducato Mr Elton di fronte a tutti gli invitati alla festa al Crown; o da un Mr Darcy che si assenta con discrezione per una manciata di capitoli per mettere a posto tutti i guai dell’Eroina, rassegnandosi ad amarla da lontano in volontario silenzio… Discrezione & Nobiltà d’Animo, non Bicipiti portati dal caso.
In Persuasione, romanzo costellato di piccoli e importanti colpi di scena e di non pochi salvataggi, il capolavoro dell’orchestrazione di questi elementi è senza dubbio il penultimo capitolo del romanzo, quando un’insperata mossa dell’eroe non solo cambia per sempre gli eventi ma ci illumina a giorno su alcuni dettagli apparentemente insignificanti a cui abbiamo assistito fino a quel momento. Di questo meraviglioso capitolo 23 non parlerò mai abbastanza…
È però altrove, al capitolo 9, che possiamo trovare un salvataggio eroicissimo ed emozionante quanto minimale, una scena casalinga del tutto innocente, che nelle sapienti mani di Jane rivela tutta l’eccezionalità sotto l’aspetto ordinario. – Una delle scene che preferisco, forse la mia preferita, nel mondo di Persuasione.
Oggi vi offro un tè nel cottage di Uppercross, dove in un pomeriggio di novembre, dopo pranzo, Anne sta accudendo il piccolo Charles infortunato senza sapere che il suo autocontrollo sta per essere messo a dura prova da una serie di colpi di scena e da un salvataggio sorprendente sul finale, che lascerà lei e noi senza parole in un vortice di emozioni ma con una nuova consapevolezza.

Continua a leggere

Persuasione di Roger Michell, 1995: il più perfetto tra gli adattamenti austeniani

Persuasion 1995

Nel corso degli anni, ho parlato di questo film innumerevoli volte, sempre osannandolo e raccomandandolo a chiunque fosse a portata di orecchio, anche se non interessato a Jane Austen, poiché lo ritengo uno dei più bei film mai visti nella mia vita, a prescindere dal suo legame con l’autrice dal cui romanzo è tratto. Anche nei miei tè delle cinque, Persuasione di Roger Michell del 1995 viene citato spesso ed ha una scheda tutta sua nella pagina dedicata agli adattamenti (DA VEDERE) – ma non gli ho mai dedicato un’intera trattazione.
Nell’anno del Bicentenario di Persuasione, ispirata dalla trattazione che questo film ha avuto durante il raduno annuale di Jane Austen Society of Italy JAST a Bologna il 14 aprile scorso grazie alla prof.ssa Donata Meneghelli, docente di letteratura comparata all’università di Bologna ed esperta di cinema, sento irresistibile l’esigenza di soffermarmi più diffusamente non solo sulle sue inestimabili qualità di film tout court ma anche sulla sua importanza nella conoscenza del mondo di Jane Austen, perché questo resta non soltanto un grande film di per sé, nonché uno dei migliori adattamenti austeniani mai realizzati, ma è anche una pietra miliare lungo la strada dell’affermazione di Jane Austen come fenomeno di massa, regina della cultura popolare contemporanea.
Fu infatti questo film ad inaugurare il Biennio delle Meraviglie Austeniane sullo schermo, quando nel 1995-96 il colpo di fulmine di cinema e tv per Jane Austen produsse sei adattamenti tra film e serie tv in soli 24 mesi, e tutti di grande successo. L’impatto fu tale e di tale portata che quel periodo non è più soltanto indicato come seconda ondata di Austen-mania (laddove la prima è quella generata dalla pubblicazione, nel dicembre 1869, della prima biografia sull’autrice, Memoir of Jane Austen, del nipote James Edward Austen-Leigh) ma è anche considerato motore della cosiddetta Austen Renaissance.

Per il tè delle cinque di oggi, dunque, vi invito a parlare di questo Persuasione per scoprire o riscoprire, se lo conoscete già, un film che è un vero gioiello e resta ancora oggi uno degli omaggi cinematografici più preziosi al genio di Jane Austen – e, per me, il “più perfetto” pur nella sua voluta, calcolata imperfezione.

Continua a leggere

Il primo e l’ultimo: lo strano destino comune di Northanger Abbey e Persuasion

Northanger Abbey and Persuasion first editionCosì diversi, perché concepiti in due momenti creativi diversi, eppure uniti nel compimento della parabola letteraria e reale di Jane Austen.
Condividendo la pubblicazione postuma, avvenuta il 20 dicembre 1817, L’Abbazia di Northanger (Northanger Abbey) e Persuasione (Persuasion) sembrano coronare l’intera vita letteraria ed editoriale dell’autrice.
L’ordine in cui appaiono sul frontespizio datato 1818 (com’era consuetudine all’epoca per i romanzi pubblicati sul finire dell’anno) non sembra affatto casuale e, anzi, ci ricorda che proprio in quest’ordine dobbiamo, noi lettrici e lettori di tutti i tempi, nominarli e leggerli.
Partendo da Northanger e approdando a Persuasione, del resto, possiamo ripercorrere esattamente il processo di maturazione creativa dell’autrice, l’alfa e l’omega della sua arte, la giovinezza e la maturità, poiché Northanger è il primo dei romanzi maggiori ad essere completato, nel 1803 circa (pur revisionato nel 1816), e Persuasione l’ultimo, nel giugno 1816. Tutto quanto sia stato scritto prima (i suoi spericolati Juvenilia e la graffiante Lady Susan) e dopo (l’abbozzo di lusso di quello che ancora oggi ha tutta l’aria di essere un capolavoro in potenza, Sanditon), passando persino attraverso una crisi creativa testimoniata dall’incompiuto I Watson, è una splendida cornice intrecciata a doppio filo con i magici otto anni in cui la scrittrice fu baldanzosamente produttiva e divenne autrice pubblicata – e tutto si compì.
Quanti elementi, comuni o divergenti, caratterizzano di due romanzi che compongono questa “strana coppia” editoriale? Che cosa pensava Jane di queste due creature, che lei stessa nomina e mette in correlazione in una lettera alla nipote Fanny proprio all’inizio del 1817, a pochi mesi dalla fine?
Oggi, per il nostro tè delle cinque, riapriamo i due romanzi di cui quest’anno celebriamo il Bicentenario per scorrerli, sfogliarli, leggerli & rileggerli.
…E non trovate che sia una preziosa, significativa coincidenza che proprio l’ultimo della lunga, appassionante serie di Bicentenari austeniani di questo privilegiato periodo sia doppio e così perfettamente ciclico?
Servitevi di tè e generi di conforto, e non dimenticate di prendere L’Abbazia di Northanger e Persuasione dallo scaffale.

Continua a leggere

“Un ruggente fuoco natalizio”

Steventon ChurchIn questo ultimo scorcio di 2017, le celebrazioni austeniane si intrecciano tra loro nonché con quelle tradizionali della società occidentale. Per augurare Buone Feste a tutte le persone che capitano in questo angolo di blogosfera dedicato a Jane Austen, nel dicembre dell’anno del Bicentenario della sua morte – ma anche del suo 242mo compleanno, ma anche dell’inizio dell’ultimo Bicentenario, dedicato alla prima pubblicazione postuma degli ultimi due romanzi (Northanger Abbey e Persuasion) – entriamo nel mondo di uno dei due festeggiati di questo incredibile periodo, Persuasion (Persuasione) per andare ad Uppercross, la dimora fittizia, rurale e rutilante dei Musgrove nel Somerset, che assomiglia tanto a quella canonica di Steventon altrettanto affollata e traboccante di vita quotidiana campagnola che per 25 anni fu la casa di Jane stessa, il terreno fertile della sua personalità e del suo genio.

Servitevi di abbondante tè caldo speziato in questa invernalissima giornata natalizia e preparatevi insieme alla protagonista, Anne, a immergervi nel fine family-piece, il bel quadretto familiare, della vivace famiglia di Uppercross.

Buone Feste a tutti, che possiate passarle con la stessa spensierata serenità di questo ritratto domestico.

Continua a leggere