Nel 2017 ricorrevano i duecento anni dalla morte di Jane Austen e il mondo intero le rese omaggio con una miriade di eventi per celebrare il suo genio. Di fronte a quella varietà e quantità di celebrazioni mi trovai a chiedermi quali fossero state le tappe di questa strada lunga due secoli che aveva portato Miss Austen dalla canonica di Steventon, nella contea inglese dello Hampshire dove era nata nel dicembre del 1775, alla conquista di ogni angolo, e cuore, dell’intero pianeta. Sapevo che c’era stato un periodo di oblio dopo la sua morte perché i suoi romanzi non venivano più pubblicati, ma già alla fine dell’Ottocento era apparsa la meravigliosa Peacock Edition del suo darling child, Orgoglio e Pregiudizio, con una prefazione che inventava il termine Janeite per individuare i suoi ammiratori – a riprova che in quel periodo Miss Austen da Steventon aveva già conquistato un folto numero di fedelissimi e devoti seguaci. Sapevo anche che nel fantastico, irripetibile ed indimenticabile biennio 1995-1996, che peraltro ho vissuto in prima persona, il cinema e la televisione se ne erano perdutamente innamorati trasformandola in una stella di prima grandezza della settima arte, e facendola conoscere e amare in tutto il mondo. Che altro era successo? Quando? Come siamo arrivati a Jane Austen dalla doppia vita di autrice del canone letterario & icona pop?
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Emma abita a Beverly Hills, da 25 anni | Clueless (Ragazze a Berverly Hills), film 1995
Uno degli adattamenti per lo schermo più rappresentativi della cosiddetta Austen Renaissance della metà degli anni ’90 è una trasposizione moderna di Emma. Si tratta di Clueless (un aggettivo del gergo americano di quegli anni, letteralmente: non avere la più pallida idea, oppure essere incapace), una commedia giovanile che, alla sua apparizione nelle sale statunitensi nel luglio del 1995, colse tutti di sorpresa e conquistò pubblico e critica in men che non si dica, diventando presto un film di culto. Arrivò nelle sale italiane l’estate successiva con il titolo poco accattivante, e molto fuorviante, di Ragazze a Beverly Hills. Ancora oggi, a distanza di ben venticinque anni, studiosi e ammiratori di Jane Austen lo nominano tra i migliori adattamenti austeniani mai realizzati. Sì, perché – come ci insegna Jane Austen – le prime impressioni possono essere ingannevoli…
A distanza di un quarto di secolo, in questo strano e complicato 2020, la superstar del grande schermo è sempre lei, Miss Emma Woodhouse, classe 1815, la bella, intelligente e ricca eroina dell’omonimo romanzo di Jane Austen: oltre al nuovo film di Autumn De Wilde (di cui ho già parlato in un mio tè delle cinque) uscito la scorsa primavera in piena emergenza Covid-19, infatti, non possiamo non ricordare lo scintillante e fondamentale venticinquesimo anniversario dell’uscita di Clueless, un gioiellino che fece epoca e non ha mai smesso di conquistare il pubblico.
L’occasione per guardarlo insieme è particolarmente propizia perché in questo periodo il film è visibile in chiaro sulla piattaforma Netflix. Inoltre, a testimonianza della sua gloria imperitura, è appena stata annunciata la prossima uscita di una serie spin-off (per ora senza titolo) tratta dal film, che sarà disponibile su un’altra piattaforma analoga, l’americana Peacock di NBC.
Servitevi di tè freddo e pop-corn, e seguiamo la protagonista del film, la sedicenne studentessa di high school Cher Horowitz (Emma Woodhouse), nella sua vita dorata in California. Non siete curiosi di sapere come Jane Austen si sia ambientata in questa modernissima Highbury della West Coast?…
1995, l’anno in cui Jane Austen divenne una stella del cinema. E niente fu più come prima.
Vent’anni fa, si era appena chiuso un anno decisivo per la popolarità di Jane Austen.
Nel corso del 1995, l’amore del grande pubblico riprese vigore e divampò in tutto il mondo. Ad alimentarlo, fu l’improvviso, generalizzato innamoramento del cinema e della tv per questa autrice, che in appena un anno produsse ben quattro importanti adattamenti dei suoi romanzi – quattro successi planetari, all’epoca, che adesso sappiamo essere anche duraturi, dei veri e propri classici dello schermo, e non solo tra gli adattamenti austeniani.
Ciò che ai tempi avrebbe potuto sembrare un fuoco di paglia, per quanto gigantesco, nell’anno successivo si confermò essere del tutto solido e vivo perché un romanzo conobbe ben due diversi adattamenti per lo schermo, uno per il cinema ed uno per la tv.
Io c’ero, e me lo ricordo bene.
Essendo nata a Jane Austen con un film, lo sfolgorante e deliziosamente infedele Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregidizio) del 1940, mi lasciai catturare gioiosamente da questa nuova moda, che finalmente aveva un’ottima ragion d’essere anche per me.
Ero felice di vedere le sale piene di gente che assistevano alla vicenda di Anne Elliot o delle sorelle Dashwood, e le librerie improvvisamente rifornite di ogni possibile edizione dei romanzi… Me ne stavo seduta sulla poltrona a godermi il mio piccolo grande evento, senza sapere che ero co-protagonista e testimone di qualcosa che avrebbe avuto conseguenze epocali.
L’ondata cinematografica austeniana arrivò in Italia nel corso del 1996 ma le notizie erano già apparse anche sulla stampa italiana durante l’anno precedente (e perciò io attesi, scalpitando e pregustando, in attesa di vedere con i miei occhi questo trionfo Miss Jane Austen sugli schermi).
Alla fine del 1995, però, era già chiaro che Jane Austen era “di moda” – talmente di tendenza ed influente che le famose riviste statunitensi People e Entertainment Weekly la inclusero tra i Personaggi più importanti nell’ultimo classicissimo numero dell’anno.
In questo tè di auguri per l’anno nuovo, torniamo indietro di vent’anni e scopriamo che cosa accadde nell’anno che mise in moto la cosiddetta Jane Austen Renaissance e trasformò Jane Austen in un vero fenomeno contemporaneo e popolare.
Che anno il 1995! Jane, miss superstar di cinema e tv
31 dicembre-1° gennaio: periodo di consuntivi e previsioni nonché di… sgomberi! Ed è grazie a questo vortice energetico tra fine e inizio d’anno che ho ritrovato dei vecchi articoli un po’ ingialliti ma ben ripiegati tra le pagine di alcuni libri.
(Parentesi irrefrenabile: uno dei motivi per cui non riesco ancora ad abituarmi all’idea del libro elettronico è che l’oggetto libro è per me un contenitore di appunti, articoli, sottolineature, punti esclamativi, macchie, odori… Ma va bene, troverò il modo di usarlo così anche virtualmente – ma come fare per gli odori e le macchie?…)
Gli articoli che ho trovato riguardano i film Persuasion (in it. Persuasione) di Roger Michell del 1995 e Sense and Sensibility (in it. Ragione e Sentimento) di Ang Lee sempre del 1995.
Che anno quello, vero?, per la nostra zia Jane, superstar del grande e del piccolo schermo! Oltre al leggendario sceneggiato BBC Pride and Prejudice, uscì anche un leggerissimo ma argutissimo film ispirato a Emma, Clueless (in it. Ragazze a Beverly Hills – che razza di traduzione!).
Gli articoli sono tratti da La Repubblica tra febbraio e giugno del 1996, scritti da Irene Bignardi e Maria Pia Fusco. Ho scelto di mostrare all’inizio di questo post quello che più colpisce nel titolo. Ma, aprendo il post, troverete anche gli altri tre.