Archivi categoria: Intorno a Jane Austen

I mantelli rossi delle fanciulle di Highbury | Un dettaglio dal film “Emma.” di Autumn De Wilde

Emma., film 2020, Autumn De Wilde

Il film Emma., l’adattamento della regista Autumn De Wilde uscito lo scorso marzo, ha un impatto visivo eclatante: in ciascuna inquadratura, ogni singolo elemento che possa raccontare visivamente l’ambientazione storica e sociale nonché le dinamiche tra i personaggi viene sfruttato con accuratezza maniacale, così che ogni fotogramma è una vera scorpacciata narrativa per lo sguardo. Questa è anche la ragione per cui, più che mai, è necessario guardare questo film più volte per far emergere da questo tripudio di forme e colori ora uno ora l’altro dei dettagli disseminati ovunque.
Ho avuto il piacere di scambiare diverse conversazioni virtuali con lettrici e lettori su questo nuovo film, soprattutto in occasione della recensione a più voci pubblicata sul sito di Jane Austen Society of Itay (JASIT). Ed ho notato che c’è un dettaglio in particolare che ricorre nelle note degli spettatori, generando diverse ipotesi sul suo significato. Si tratta delle giovani ospiti della scuola di Mrs Goddard che se ne vanno in giro per la campagna di Highbury indossando degli sgargianti mantelli rossi, costellando tutto il film con le loro vivaci apparizioni di gruppo.
Il pubblico moderno le ha subito associate alle Ancelle del romanzo distopico Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood, e in particolare alla serie tv che ne è stata tratta, dove le donne destinate da un governo teocratico totalitario a scopi riproduttivi sono obbligate ad indossare un mantello rosso e un cappello bianco. L’interpretazione data a queste giovani in mantelli rossi è, dunque, assai inquietante: si tratterebbe, in definitiva, del fantasma dell’eterna, dura discriminazione delle donne che si aggira come monito per tutto il film.
La spiegazione reale è, invece, più semplice e lieta anche se, per un pubblico moderno, risulta più difficile da cogliere: l’ha spiegata la stessa regista e deriva dalla fedelissima ricostruzione storica da lei voluta per il film.
Con il tè delle cinque di oggi, dunque, vi porto a vedere da vicino i mantelli rossi delle fanciulle di Mrs Goddard del film Emma.: lo faremo tuffandoci nelle illustrazioni di scene di vita quotidiana in epoca Regency a cui la costumista Alexandra Byrne e la regista Autumn De Wilde si sono ispirate per ricostruire con la massima accuratezza l’ambiente campagnolo dell’epoca di Jane Austen.
(anche se è lecito pensare che entrambe fossero ben coscienti dell’inevitabile associazione che gli spettatori avrebbero fatto con le Ancelle di Margaret Atwood…)

Continua a leggere

Jane Austen online: ebook gratis, film e serie tv

Pride and prejudice, film, 2005
Svago domestico a Longbourn, dal film Orgoglio e Pregiudizio, 2005

Come riempire il tempo libero ritrovato in queste nostre vite quotidiane improvvisamente ridefinite dalla pandemia del coronavirus? La rete intenet offre una gamma vasta e ricca di opportunità. E quindi… #iorestoacasaconJaneAusten, sì, ma come e dove trovare libri, film, musica, ogni tipo di risorse dedicate a Jane Austen in rete?
Nei primi giorni della Chiusura Totale, abbiamo esplorato insieme le imperdibili, numerosissime occasioni offerte da un’ottima fonte gratuita, la Biblioteca Digitale per tutti Media Library Online.
Oggi, arricchisco questo suggerimento con qualche ulteriore indicazione, attingendo ad altre fonti facilmente accessibili, alcune gratuite, per leggere libri e guardare film e serie tv dedicate a Jane Austen.
Anche oggi, dunque, non mi resta che invitarvi ad accomodarvi in poltrona con il vostro dispositivo mobile, una fumante tazza di tè e seguirmi sulle onde del wi-fi. Buona lettura e buona visione!
#iorestoacasaconJaneAusten

Continua a leggere

A Chawton House, a due passi dal cottage, alla scoperta degli angoli preferiti di Jane

Chawton House
Foto: Petra Zari, 2016

L’altra notte ho sognato di essere tornata in Austenland…
…proprio come lo scorso anno, quando in un tè delle cinque di un giugno particolarmente caldo, mi sono abbandonata a uno dei ricordi più cari tra quelli portati a casa dal viaggio commemorativo Sulle Tracce di Jane Austen che Jane Austen Society of Italy (JASIT) ha organizzato nel 2017, e che ho avuto il piacere di condividere con una trentina di socie/i dell’associazione. Il sogno che avevo raccontato qui riguardava in particolare la mia prima visita a Steventon, il villaggio rurale dello Hampshire dove Jane nacque e visse fino a 25 anni, una manciata di case e una chiesa sprofondate nella campagna inglese più selvaggia e lussureggiante che si possa immaginare. [Link in fondo al post]
Il ricordo si era concluso mentre risalivo sul pullman perché da lì, infatti, la comitiva di Soci JASIT si sarebbe recata nella cittadina di Basingstoke, dove Jane e la sua famiglia andavano di frequente, per poi riprendere la strada verso Alton per un’ultima emozionante tappa, Chawton House, la dimora signorile di proprietà del fratello ricco, Edward, a pochi passi dal cottage dove Jane visse gli ultimi intensissimi otto anni con la madre, la sorella Cassandra e l’amica di famiglia Martha Lloyd. Ed è proprio alla Great House, come la chiamava lei, che avevo promesso di portarvi in una seconda rievocazione di quella giornata memorabile – resa ancora più indimenticabile da un sorprendente caldo scandalosamente asfissiante, una vera anomalia meteorologica per l’Inghilterra.

E poiché ogni promessa è debito, soprattutto se viene fatta davanti a una tazza di tè e riguarda una meta di viaggio austeniana rivista/rivissuta come in un sogno, oggi vi invito a seguirmi in questa seconda, fondamentale parte di quella memorabile giornata.
In questa estate che sta finendo con le immancabili piogge che portano verso l’autunno (un mese particolarmente austeniano), dovremo rituffarci in quella incredibile canicola così poco britannica del 22 giugno 2017. Perciò, attrezzatevi con cappello di paglia e ventaglio e preparatevi a seguire con me le tracce di Jane perché andiamo a prendere un tè alla Great House di Chawton e, naturalmente, a scoprire un altro luogo ad altissima energia austeniana.

Continua a leggere

Una spada laser per Jedi Jane. Le sci-fi connections di Jane Austen, icona pop.

Jedi Jane, by Kelly Light
Jedi Jane, by Kelly Light – kellylight.com

Dal mio osservatorio in questo angolo di blogosfera, mi piace guardare e cercare i tanti segni austeniani che scorrono dentro e fuori la Rete perché sono un segno della qualità inossidabile e sempre moderna di Jane Austen, un’autrice di oltre duecento anni fa che riesce a parlare alle persone al di là delle categorie di tempo e spazio, coinvolgendole in un gioco di scambio reciproco di riflessioni e rielaborazioni che portano a sempre nuove e personalissime versioni della figura dell’autrice e di ogni aspetto del suo microcosmo. La Rete, appunto, nella sua totale libertà di espressione e condivisione, pullula di queste creazioni, frutto dell’ammirazione e dell’arte dei Janeite, che sono anche la prova schiacciante della doppia vita di Jane Austen come Autrice del canone letterario & Icona Pop della cultura popolare globale.
Come mi piace sempre ripetere, permettendomi di parafrasare un mio grande concittadino, Pier Paolo Pasolini, Jane Austen è più moderna di ogni moderno – e lo è talmente tanto che la si può proiettare con la più serena disinvoltura anche nel futuro più futuro che c’è, la fantascienza, senza danneggiare né diminuire in alcun modo il suo valore culturale originale.
E inevitabilmente, in questa trasferta nello spazio siderale della fantasia al seguito di qualche Janeite appassionato di questo genere, il mito Jane Austen non poteva non incontrare un altro mito, uno dei più consolidati e famosi: Star Wars (anche se io, che sono grande abbastanza da aver visto il debutto di questa saga al cinema alla fine degli anni ’70, la conosco ancora come Guerre Stellari).

Ora – mi chiederete voi, pazienti avventori della sala da tè più austeniana dell’Universo: che cosa c’entrerà mai Jane Austen con una galassia lontana, astronavi sfreccianti tra stelle e pianeti, un Eroe di nome Luke Skywalker, la Principessa (molto Anti-Principessa) Leia, un super-villain da romanzo gotico e nobili cavalieri Jedi, leggendari quanto la loro potente arma, la spada laser? Molto, moltissimo.
Oggi è il 4 maggio, ovvero il giorno che è universalmente riconosciuto come Star Wars Day per un gioco di parole (che potete scoprire sull’apposita pagina di Wikipedia IT) e non posso esimermi dal raccontarvi una delle incarnazioni contemporanee più originali e argute della vivace afterlife di Miss Austen da Steventon, classe 1775, che pur nella sua apparente lontananza spaziotemporale calcolabile in anni luce, ci restituisce un ritratto dell’autrice divertente e precisissimo. Come una spada laser – quella di Jane.

Continua a leggere

Vita e amori dei Janeite contemporanei: Il Club di Jane Austen (film, 2007)

Il Club di Jane Austen, 2007

Nel complesso e travagliato, ma pur sempre entusiasmante, rapporto tra la pagina scritta ed il suo adattamento per lo schermo, chiunque ami leggere avverte di solito l’esigenza di osservare alcune leggi fondamentali, indiscutibili, universali nell’avvicinarsi alla trasposizione: 1) il libro è sempre e comunque migliore del film che ne viene tratto & 2) non si può vedere il film senza aver letto prima il libro da cui è tratto. In modo inesorabile e feroce, semplicemente inorridisce di fronte a qualunque infrazione a queste sacre leggi. Ma ogni legge ha il brutto vizio di possedere, per natura, le sue brave eccezioni – che non possono mancare neppure nell’ormai lunghissimo e proficuo rapporto tra libro e pellicola.

Il film The Jane Austen Book Club (Il Club di Jane Austen) prodotto da Sony Pictures, che nel 2007 fu tratto dall’omonimo libro di Karen Joy Fowler, è un esempio perfetto quanto eclatante del sovvertimento delle due leggi sacre su citate perché: 1) è decisamente meglio del libro & 2) può essere serenamente visto senza nemmeno prendere in considerazione la fonte letteraria. Del resto, il film si discosta talmente dal libro, rielaborandone la materia da cima a fondo, che ci si ritrova di fronte a una diversa realizzazione della stessa idea. Un’idea peraltro bellissima, azzeccatissima, golosissima e, ahimè, sprecata malamente nel libro.
Ho effettivamente conosciuto questa idea seguendo proprio questo percorso poco ortodosso, cioè vedendo il film prima e leggendo il libro poi (per un gioco del destino che ho già raccontato in un tè delle cinque di qualche anno fa: Quando il libro è peggiore del film).

Mi preme precisare che nessuno dei due, tuttavia, dovrebbe mancare nel curriculum di ogni Janeite o, più in generale, di chiunque desideri conoscere il fenomeno Jane Austen e il suo impatto sulla cultura popolare perché entrambi, libro e film, ne sono un’espressione illuminante.
Per quanto mi dolga ammetterlo, il film prevale sul libro. Rispetto a quest’ultimo, infatti, ha innanzitutto il pregio di rendere la presenza di Jane Austen concreta, significativa e costante laddove il libro è clamorosamente lacunoso, ed ha la caratteristica preziosa quanto rara di non dimenticare mai l’intento, semplice e nobilissimo, di essere una commedia romantica di puro intrattenimento, sì, ma di buona qualità.
Per il tè delle cinque di oggi, quindi, non ci siederemo attorno a un tavolo ma sulle poltrone della sala cinematografica per vedere come The Jane Austen Book Club (Il Club di Jane Austen), film Sony Pictures del 2007 scritto e diretto da Robin Swicord, sia riuscito a raccontare la vita di un gruppo di persone che trovano nella lettura dei romanzi di Jane Austen uno strumento per conoscere meglio se stessi, le persone, il mondo, regalandoci così una scoppiettante anatomia dei Janeite.

Continua a leggere