Le cause della morte di Jane Austen: pochi indizi, solo ipotesi

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La placca di ottone dorato, posta alla fine dell’800, accanto alla tomba di Jane Austen a Winchester

E’ sconcertante come sia la vita sia la morte di Jane Austen sfuggano a qualunque indagine. Se della sua vita sappiamo quel poco che ci è stato concesso dalla drastica decisione che sua sorella Cassandra ha scrupolosamente eseguito (distruggendo buona parte della loro corrispondenza), della sua morte sappiamo ancora meno.
Le cause della morte di Jane Austen, infatti, sono tutt’ora oscure.
Di quell’anno e mezzo circa che decorre tra i primi dolorosi sintomi della malattia (più o meno all’inizio del 1816) ed il momento in cui Jane muore (18 luglio 1817), sappiamo solo quanto ci è rimasto nelle sue lettere e nel Memoir scritto dalla nipote Caroline. Nulla di più. Non esiste un referto medico né alcuna altra testimonianza medico-scientifica di quanto le è accaduto e delle cure prestate. Le evidenze a disposizione sono, dunque, davvero poche e labili per poter formulare qualcosa di più di una manciata di ipotesi.

Ma ultimamente, con tutto il fragore che una notizia del genere può comportare, è stata avanzata una nuova clamorosa ipotesi: l’avvelenamento da arsenico, per il quale non si escluderebbe nemmeno un… omicidio consumato per una faida familiare. Quanto è attendibile e/o verosimile tutto ciò?


Tutto inizia qualche settimana fa con la pubblicazione di un nuovo libro, The mysterious death of Miss Austen (La morte misteriosa della sig.na Austen) di Lindsay Ashford. L’autrice presentandolo afferma che quanto racconta è una vera e propria nuova ipotesi, suffragata da alcuni indizi – che a questo punto diventano prove. Il suo libro, dunque, non sarebbe solo un romanzo, l’ultimo di una lunga serie di derivati austeniani ispirati alla vita dell’illustre autrice di immortali capolavori e espressione di fantasie che prendono avvio da qualche dato reale.
Con le mie care amiche e compagne di avventure austeniane Lizzies (Gabriella e Miss Claire), abbiamo già espresso il nostro punto di vista sul blog OldFriends & NewFancies tramite le parole generosamente concesseci da Mags del blog Austenblog.

Oggi, come convenuto, approfitto dell’atmosfera rilassata dei nostri tè delle cinque per portare un ulteriore contributo all’approfondimento e  riportare la calma e l’evidenza dei fatti nelle acque agitate dal sensazionalismo giornalistico.

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La cattedrale di Winchester, dove è sepolta Jane Austen

La prima teoria è stata formulata nel 1964 da Sir Zachary Cope sul British Medical Journal, in un articolo apparso proprio il 18 luglio, giorno dell’anniversario della morte di Jane Austen.
L’eminente medico chirurgo inglese, dopo aver analizzato i sintomi raccontati nelle uniche evidenze disponibili (le lettere della stessa Jane nonché le sparute testimonianze del Memoir di Caroline Austen ed una lettera di Cassandra alla nipote Fanny Knight), ipotizza il morbo di Addison.
L’8 agosto successivo, sempre sul British Medical Journal viene pubblicata una lettera firmata dal dott. F. A. Bevan, il quale propende invece per il linfoma non-Hodgkin – ipotesi ripresa nel 2005 dalla prof.ssa Annette Upfal che propenderebbe anche per la tubercolosi.
Quest’ultima ipotesi è sostenuta, insieme ad altre, anche dal prof. Park Honan (Jane Austen: A Life – 1987).

L’elenco delle ipotesi potrebbe continuare: la malattia di Brill-Zinsser (una recrudescenza tardiva del tifo esantematico), il cancro allo stomaco, l’anemia perniciosa… Una sola cosa è certa: al momento, con ciò di cui disponiamo, non ci è dato saperlo.

Inserisco qui i link utili ad alcune pagine davvero imperdibili su queste ipotesi:
FAQ nel sito jausten.it (in italiano) con un dettagliatissimo elenco dei brani in cui Jane racconta i propri sintomi
il testo di Cope e la lettera di Bevan
– il riferimento bibliografico alle diverse teorie di A. Upfal e di P. Honan sono contenute in un’interessante pagina di Wikipedia ed. francese: consiglio di leggerla tutta, senza trascurare le note, ricche di riferimenti preziosi.

La copertina del libro di Lindsay Ashford

Quanto all’arsenico, che sarebbe l’ultima teoria di cui tanto si è parlato, ricordo quanto ha detto Ms Deirdre Le Faye, eminente studiosa ed esperta austeniana, intervistata dalla BBC in un servizio in cui faceva da contraddittorio proprio all’autrice della nuova ipotesi.
All’epoca, l’arsenico era molto utilizzato nei modi più disparati (dagli usi casalinghi a quelli cosmetici), non ultimo nei farmaci. Jane Austen potrebbe averne ingerito con i farmaci che utilizzava ma questo non è suffragato da alcuna testimonianza quindi resta solo un’ipotesi.
Quanto al mutamento drastico del colore del viso, che Jane stessa descrive in una lettera, e che Ashford indica come uno degli indizi principali per la propria teoria, non sarebbe tipico solo dell’avvelenamento da arsenico ma anche e soprattutto delle malattie ipotizzate in passato (in primis, il morbo di Addison).
In breve: questa teoria è ancora più incerta delle altre. E, in verità, si tratta di un romanzo e non (malgrado quanto strombazzato con molta furba faciloneria dai mezzi di informazione) di un’ipotesi corroborata da analisi letterarie e scientifiche, come le precedenti già formulate in passato. Perciò, prendetela per quello che è.

Ma, come direbbe la stessa Jane,

Let other pens dwell on guilt and misery. I quit such odious subjects as soon as I can,

…anche perché… siamo troppo vicini al compleanno della nostra amata Zia Jane per continuare a parlare della sua morte!
Spero solo di aver contribuito a mettere un po’ d’ordine nella confusione provocata dall’opportunismo commerciale e giornalistico.


Link Utili sull’ipotesi “arsenico”:
servizio della BBC con interventi di Deirdre Le Faye e Lindsay Ashford
– articoli sull’ipotesi del nuovo libro: in italiano (dal Corriere della Sera), in inglese (dal Daily Mail)
– il libro di Lindsay Ashford


Silvia Ogier

3 pensieri su “Le cause della morte di Jane Austen: pochi indizi, solo ipotesi

  1. MaraB

    Brava Sylvia, un post accurato e completo! Del resto, citare Deirdre Le Faye è sempre garanzia di correttezza… Hai visto il suo “Jane Austen: The World of Her Novels”? Molto esauriente, scritto benissimo e con illustrazioni eccezionali!

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  2. Sylvia-66

    Sì, carissima @Mara, il lavoro di Deirdre Le Faye è imprescindibile per chiunque desideri approfondire qualunque tema riguarda l’opera o la vita di JA.
    Il libro di cui parli… ebbene, è tra i miei desideri (uh, si avvicina il Natale… devo ricordarmi di ricordarlo a chi di dovere!), ho letto recensioni entusiatiche e prima o poi riuscirò a metterci le mie avide manine di Janeite sfegatata!

    A chi volesse dare un’occhiata a questo bel libro di Mrs. Le Faye, ecco un collegamento a Google libri.

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