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18 luglio 1817, Jane Austen tra passato e presente

Jane Austen, sculpture by Robert Truscott, Winchester Cathedral, 2017
Jane Austen, scultura in bronzo di Robert Truscott, Cattedrale di Winchester, 2017
fonte: janeaustenlf.org

Dopo il 2017, anno del bicentenario della morte di Jane Austen, ho scelto di lasciar passare ogni 18 luglio con discrezione – un modo indiretto di rendere omaggio a lei, campionessa di riservatezza. Quell’anno, tutto il mondo ha doverosamente celebrato il genio di Jane Austen nel momento in cui, lasciando le spoglie terrene, è lentamente ma progressivamente diventato patrimonio dell’umanità, conquistando ammirazione eterna al di là del tempo e dello spazio: dopo un tale apice di tributi e commemorazioni, mi sembra impossibile riuscire ad aggiungere altro se non l’espressione della mia deferenza.
…Senza considerare che, a un livello assai meno razionale e ben più emotivo, questo 18 luglio riesce ancora a riempirmi di rammarico per le condizioni tragiche in cui si consumò quel passaggio nonché per tutto ciò che ha negato a lei e di conseguenza a noi.

Ma proprio da un punto di vista strettamente emotivo, in questo 2020 così destabilizzante sento il bisogno di esorcizzare le ombre di oggi razionalizzando quelle di ieri, mettendo in fila gli eventi che si sono svolti intorno a quel 18 luglio di 203 anni fa: dalle ipotesi sulla malattia ancora oggi sconosciuta, agli annunci sui quotidiani dell’epoca con la rivelazione del suo mestiere di scrittrice, alla sepoltura nella cattedrale di Winchester, per finire con la luce calda dei tanti omaggi del 2017, tra banconote, monete, memoriali, e un viaggio.

In fondo, c’è solo una cosa opportuna da fare nella giornata di oggi: riconoscere il prezioso valore di ciò che Jane Austen ci ha lasciato in eredità. E alla fine di questo percorso tra passato e presente, non ci resta che scegliere d’impulso una delle sue opere – un capitolo di un romanzo, uno dei racconti delle opere giovanili, una lettera – e leggerla. Jane Austen vive nelle sue opere.

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Il regalo più bello del 2017 a Jane Austen

Nel giorno del 242mo compleanno di Jane Austen, che cade nell’anno del Bicentenario della sua morte, mi sono chiesta quale sia stato il regalo più bello donato da questi dodici mesi di intense celebrazioni del suo genio letterario in tutto il mondo. La mia scelta è un luogo che unisce idealmente vita, morte e arte di questa grande autrice e che ho potuto visitare la scorsa estate, durante un viaggio memorabile.

Il 2017 sarà ricordato nel calendario austeniano come l’anno del Bicentenario dei Bicentenari austeniani – cioè quello che, nella lunga emozionante serie di bicentenari austeniani di questi anni dieci del ventunesimo secolo (avere avuto l’opportunità di viverli è un onore di grande privilegio, lo sapete, vero?), ha ricordato i duecento anni trascorsi dalla morte di Jane Austen e ne ha celebrato il genio letterario in tutto il mondo, nelle forme più disparate.
Mi sono spesso soffermata a riflettere sulle multiformi espressioni che l’ammirazione per la Grande Autrice ha assunto durante questi mesi e nella gigantesca ed eterogenea messe di incontri, conferenze, mostre, cerimonie, statue, monete, rievocazioni storiche in costume e/o danzanti, più o meno filologiche e più o meno davvero austeniane, a base di tè e/o letture, e via celebrando, ne ho individuate due particolarmente apprezzabili: la proliferazione di pubblicazioni inedite in italiano (di cui presto avrò il piacere di parlare in uno degli ultimi tè delle cinque dell’anno), e il memoriale di College Street a Winchester, che finalmente rende onore a Jane Austen nell’ultimo luogo in cui è vissuta, nel paio di mesi pieni di speranza di guarigione che si spense quel fatidico 18 luglio di duecento anni fa.
Ho avuto la fortuna di visitare questo memoriale lo scorso mese di giugno, durante il viaggio in Austenland organizzato da Jane Austen Society of Italy, condividendo pensieri, letture ed emozioni con una trentina di Socie e Soci.

Dunque, nel giorno del compleanno di Jane Austen di questo 2017, ho pensato di mettere insieme tutte queste contrastanti suggestioni nel tè delle cinque di oggi, tornando con voi davanti a quel monumento – secondo me, l’omaggio più bello al suo genio eterno nell’anno del Bicentenario della sua morte. Servitevi di tè e altri generi di conforto e venite con me a Winchester, in una College Street finalmente sistemata a dovere per ricordare con il rispetto dovuto la sua inquilina più gloriosa.

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In circolazione da oggi le nuove 10 sterline con Jane Austen

Jane Austen Ten Pound noteUno degli omaggi più prestigiosi ed attesi di questo Bicentenario 2017 è finalmente arrivato: da oggi, 14 settembre, la Bank of England mette in circolazione la nuova banconota da 10 sterline dedicata a Jane Austen, il cui ritratto sostituisce così quello di Charles Darwin.
I Janeite hanno dovuto far ricorso a tutta la loro pazienza per aspettare di vedere la banconota dal vivo perché l’annuncio di questo clamoroso cambiamento risale addirittura al 2013, l’anno di un altro Bicentenario molto sentito, quello di Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio). Era il 25 giugno e la Banca d’Inghilterra, per bocca del suo governatore Sir Mervyn King, aveva annunciato che Jane Austen era “quietamente in attesa dietro le quinte”, come riportò la BBC in un articolo del 24 luglio successivo.
Il calendario della lunga attesa è stato segnato da alcune tappe che hanno rivelato dapprima la bozza e infine la vera banconota, con tutti i dettagli del caso. Considerato il periodo in cui è stata concepita l’idea della nuova banconota, non c’è da stupirsi che ci siano tanti elementi ispirati a Orgoglio e Pregiudizio.
Il tè delle cinque di oggi, dunque, è davvero sontuoso e sfolgorante perché vi invito a scoprire ed ammirare tutti i particolari di questo splendido omaggio al genio di Jane Austen da parte della Banca d’Inghilterra.

Prima di cominciare a sorseggiare questo tè, vi ricordo che non è l’unico omaggio monetario dedicato a Jane Austen. Quest’anno, infatti, Jane ha messo a segno un primato assoluto, storico, senza precedenti: è l’unica persona diversa dalla Regina ad apparire, come lei, contemporaneamente su più di una moneta o banconota. Infatti, oltre alle 10 sterline, anche le 2 sterline (solo da collezione) riportano la sua effigie, anche se stilizzata. Per tutti i dettagli in merito, in fondo al post potete trovare il link all’articolo in cui ne ho parlato.

Ed ora, servitevi di tè e tutti i generi di conforto più gustosi e raffinati: andiamo alla scoperta delle nuova 10 sterline di Jane Austen.

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Jane Austen apparirà anche sulla moneta da 2 sterline

fonte: Royal Mint www.royalmint.comIl 2017 è appena iniziato ma sono già numerose le iniziative che sono state annunciate o hanno già preso forma per ricordare il Bicentenario della morte della grande autrice, avvenuta il 18 luglio 1817.
Proprio il 1° gennaio, è stata diffusa la notizia che anche la Royal Mint (la Zecca del Regno Unito), analogamente alla Bank of England, renderà omaggio a Jane Austen con un conio speciale della moneta da due sterline.

Della decisione della Bank of England di omaggiare Jane Austen dedicandole la nuova banconota da dieci sterline in circolazione a partire dalla prossima primavera, sappiamo già da tempo ogni dettaglio e siamo solo in attesa di poterla vedere dal vivo, magari tra le nostre mani, nel ricevere un resto in contanti durante un soggiorno nella sua terra natia. (Per leggere il post sulla banconota da dieci sterline, si veda il link in fondo alla pagina)
Ma in questo che è, senza dubbio, l’anno di Jane Austen per eccellenza, anche la Royal Mint, la Zecca del Regno Unito, ha voluto seguire l’esempio e renderle un omaggio speciale coniando per lei una nuova moneta celebrativa. L’effigie dell’autrice apparirà, quindi, anche sulla moneta da due sterline che sarà messa in circolazione, probabilmente, nella primavera di quest’anno, come la banconota da dieci.

Sembra che nessuno prima d’ora nella storia d’Inghilterra abbia mai avuto un onore così grande – di apparire, cioè, contemporaneamente sia su una banconota sia su una moneta. Solo un regnante ha questa prerogativa. Dunque, Jane Austen sarà ricordata dal sistema monetario inglese con onori senza precedenti, che la avvicinano nientemeno che all’attuale regnante, la Regina Elisabetta II.

Oggi vi invito a scoprire questa nuova moneta commemorativa – in attesa di poterci concedere una vacanza in Inghilterra e poterla ammirare in tutto il suo splendore austeniano tra le nostre mani…

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Infinities of Love. Un saluto è per sempre.

miss_austen_regrets_letter_03Infinities of Love…
Oggi mi concedo una riflessione spudoratamente dettata da quell’affetto letterario fissato per sempre da George Saintsbury, inventore della parola Janeite, che nella sua impareggiabile Prefazione alla famosa peacock edition di Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) del 1894 parla proprio di personal affection quando indica il legame (ancora oggi inspiegabile ed inspiegato) che unisce i lettori di Jane Austen alla loro beniamina.
La riflessione viene dalla commemorazione della morte di Jane Austen nonché da alcune note che Mara Barbuni ha scritto in recente articolo per jasit.it.


Nelle lettere sopravvissute alla negligenza di parenti e amici nonché al famoso rogo selettivo di Cassandra, ce n’è una in cui Jane Austen saluta con una formula che non troviamo in nessun’altra lettera. Infinities of Love.

Chi ha visto il film BBC Miss Austen Regrets (Io, Jane Austen)  non potrà non ricordare la toccante scena finale in cui Cassandra (interpretata magistralmente da una grande signora dello schermo, Greta Scacchi), dopo la morte della sorella, e nel giorno delle nozze della nipote Fanny,

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con mesta determinazione affida al fuoco le parole della sorella, una lettera alla volta, sotto gli occhi stupiti e disperati della nipote Fanny (nella quale, inevitabilmente, si identifica ognuno di Noi, Spettatori & Janeite, che vorremmo poter fermare quella sorta di damnatio memoriae epistolare, che ci addolora ancora oggi, dopo 200 anni).

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L’inquadratura si sofferma sul rogo, sui fogli e sulle parole che si posano sul fuoco, lentamente ghermiti ed infine mangiati, divorati dalle fiamme. Per sempre spariti nella cenere, dissolti nel fumo.

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Lo sguardo di Cassandra, di Fanny e il nostro si fissano su un saluto che sembra un addio:

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Infinities of Love – Potremmo dire “infinite affettuosità” ma non rende l’originalità della formula scelta da Jane Austen con quell’inesistente “Infinity” al plurale, geniale licenza poetica di una maga della parola. Non ci viene in aiuto nemmeno la traduzione letterale, Infinità di amore o Infinito amore… In realtà, è quasi intraducibile,  ma (credo) del tutto percepibile ad un livello profondo di consapevolezza linguistica, anche da chi non conosce l’inglese.

Confrontando le due lettere (quella scenica e quella reale) ci si accorge che il testo è diverso: nella finzione cinematografica, si lascia intendere, quindi, che la lettera destinata al rogo sia un’altra, diversa da quella che poi è effettivamente sopravvissuta – e che così, unica tra quelle giunte fino a noi, testimonia l’uso di questa formula di saluto da parte della sua creatrice.

Nella lettera vera, la n. 92 del 14-15 ottobre 1813 (l’anno di pubblicazione di Pride and Prejudice, Orgoglio e Pregiudizio), la formula è a cavallo di due righe, appare alla terzultima riga della lettera e prosegue nell’ultima:

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La lettera ha il solito tono scherzoso e ironico che sottende ogni resoconto sulle piccole cose della vita quotidiana di Jane lontana da Cassandra – un’infinità di micro-racconti su visite, balli, incontri, e su abiti e modi delle persone, e le loro vicende private, sui prezzi del cibo o delle merci, sulla salute di tutti… È la “solita” lettera di Jane Austen: uno scrigno di notizie che sembrano una lunga e scoppiettante conversazione svolta durante una passeggiata o un tè pomeridiano, quando la confidenza si fa vera e propria complicità.

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Per tutti questi motivi, oggi, nel giorno del ricordo di Jane Austen a 199 anni dalla sua morte, ho ripensato a lungo a questa lettera, alla sua formula di commiato e al modo in cui i bravissimi realizzatori del film Miss Austen Regrets (Io, Jane Ausen) hanno scelto di farla diventare un saluto finale, definitivo, indimenticabile, eppure pieno di serena speranza, proiettato al futuro, dove l’Infinito – l’immensità così come l’eternità – smette di essere una massa unica e informe e diventa composto di un’infinità di atomi infiniti, con un nome preciso

Infinities of Love.

Yours very affectionately

Jane Austen


☞  La magia delle cose in MIss Austen Regrets di Mara Barbuni (su jasit.it)
☞  Lettera 92 del 14-15 ottobre 1813 su jausten.it
Ringrazio Giuseppe Ierolli per avermi fornito l’immagine del manoscritto della lettera.
Le altre immagini sono tratte dal film Miss Austen Regrets (Io, Jane Ausen), BBC, 2008. Che raccomando a tutti di vedere.