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Tutto su Jane Austen… in italiano

janeausten_ierolli_hpPrima di approdare nella blogosfera o nei siti di condivisione libresca come Anobii, la mia vita di Jane Austen Dipendente era piuttosto isolata e difficile. Reperire informazioni austeniane di qualunque genere (su uno sceneggiato o un film, sull’ultimo libro derivato, su biografie attendibili, su commentari seri e approfondti dei suoi romanzi, ecc.) era una piccola impresa degna dei migliori navigatori della rete, per quanto facilitata dalla conoscenza dell’inglese.

Ma una volta aperti i miei tè delle cinque in questo blog, e accumulate diverse conversazioni in merito, mi sono resa conto che è insito nella natura di ogni brava/o Janeite avere una fame costante di informazioni ma che effettivamente è di difficile soddisfazione soprattutto se non si ha dimestichezza con la lingua madre della Zia.
Chiacchierando amabilmente davanti alle nostre tazze di tè, spesso mi vengono rivolte delle domande: quali sono le migliori edizioni dei romanzi di Jane Austen? Ci sono traduzioni delle sue lettere? O delle opere minori? E raccolgo anche qualche velato rammarico per il fatto che la maggior parte delle risorse in rete siano in inglese…
Ecco perché oggi vi segnalo ben volentieri una fonte di informazioni e  traduzioni completamente italiana ed autoprodotta, come nel caso di Lalla e Luisa del Pemberley Pond…

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Senno e sensibilità, più che ragione e sentimento

SenseAndSensibilityTitlePage_672x1101Le parole sono come gli esseri viventi. Non restano mai uguali, l’uso che ne facciamo le modifica nel corso del tempo.

Nel post precedente, 1811-2011 Due secoli di ragione e sentimento, Irene del blog Cipria e Merletti ha giustamente rilevato nel suo commento questa verità universalmente riconosciuta riguardo il titolo Sense and Sensibility: la traduzione italiana non rende il concetto espresso in inglese.
Verissimo.

Dalla sua prima comparsa in territorio italofono, nel 1945, il titolo Sense and Sensibility è stato tradotto innanzitutto con Sensibilità e Buon senso e poi, sempre più spesso, con Senno e Sensibilità, affermatosi per molti decenni. Ma l’italiano moderno, complice l’influenza potentissima dei mezzi di comunicazione di massa (nello specifico, il film di grande successo del 1995, diretto da Ang Lee), ha ormai codificato e consolidato il binomio Ragione e Sentimento che porta alle estreme conseguenze la semplificazione linguistica e rende più immediata la dicotomia dei due opposti in gioco nel romanzo, anche se risulta essere meno coerente con le parole del titolo originale.
Quelle due parole, sense e sensibility, e soprattutto quest’ultima, significano altro, soprattutto se le si considera immerse nel contesto dell’epoca in cui Jane Austen scrisse il romanzo.

Persino per gli anglofoni di oggi le due parole hanno una sfumatura di significato diversa, talvolta sfuggente, tant’è vero che sono un costante oggetto di analisi negli studi su Jane Austen.
Non sono un’esperta linguista ma proverò a chiarire questa differenza.
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