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I buoni propositi per l’anno nuovo di… Bridget Jones!

Mark (Darcy!), Bridget e Daniel nel film Il diario di Bridget Jones

Mentre si avvicinava la sera di San Silvestro, non saranno mancate le tentazioni di tirare le somme e, di conseguenza, formulare qualche buon proposito per raddrizzare i conti…
Ebbene, vi invito ad aggiungere questo buon proposito alla vostra lista: partecipare al Gruppo di Lettura che tra pochi giorni prenderà il via nel salotto di Old Friends & New Fancies dedicato alla specialista dei buoni propositi per l’anno nuovo, l’incorreggibile, ma inaffondabile, Bridget Jones!
Quanti sono gli ottimi motivi per scegliere questo buon proposito?
Proverò ad elencarne qualcuno: è una riscrittura di Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio), è sotto molti aspetti diverso dal famoso ed amatissimo film, nel 1813 sarà il compleanno proprio del nostro adorato capolavoro Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) – e ci mettiamo avanti con i preparativi dei festeggiamenti!
Vi ho convinto? Passate dal nostro salotto, dunque, e partecipate al Gruppo di Lettura IL DIARIO DI BRIDGET JONES a partire dal 14 gennaio!
(il libro è facilmente reperibile nell’edizione italiana: chiedete in libreria)

Un dolce Natale a tutti i Janeite!

Oggi, in occasione della festività più amata dell’anno, offro a tutti gli avventori di questa sala da tè i dolci che le mie care amiche Lizzies, LizzyGee (Gabriella) e LizzyP (Miss Claire) hanno preparato con le loro manine fatate.

Si tratta del Barmbrack, un pane dolce all’uvetta della cucina irlandese che appartiene alla tradizione popolare di una festa che potrebbe apparire in contrasto con il Natale, Halloween (ne avevamo parlato in quell’occasione su OldFriends & New Fancies).
Ma in un periodo come questo, in cui ci si raduna nelle cucine per preparare manicaretti da gustare con le persone che amiamo, mi sembra perfetto cogliere l’occasione di questi miei auguri per rendere omaggio alle fatiche culinarie delle mie inseparabili e care compagne di avventure austeniane.
Per di più, uno degli ingredienti di questo pane dolce è… il tè!
Accomodiamoci, dunque, ed assistiamo alla preparazione prima di scambiarci gli auguri…

Ecco, sulla tavola di LizzyP, la frutta secca in ammollo nel tè….
…e l’impasto completo di tutti gli ingredienti pronto per essere lavorato:

Ed ecco la lavorazione dell’impasto, dalle abili mani di LizzyGee:

…ed il dolce pronto, in tutta la sua bontà, sulla tavola di LizzyP:

…e sulla tavola di LizzyGee, con una fetta già pronta per voi:

Non vi resta che servirvi una tazza della mia migliore miscela di tè…

(pazientate, di questo parlaremo prossimamente…)

…e augurarci vicendevolmente un
BUON NATALE
di serenità!

Un grazie di cuore a LizzyGee/Gabriella e LizzyP/MissClaire 
per aver preparato il pane dolce Barmbrack per Un tè con Jane Austen!

Link Utili:
Ricetta del Barmbrack (gentilmente offerta da La Collezionista di Dettagli)

Verso il Bicentenario di Sense and Sensibility con “nuove conoscenze”

Sì, è vero, il modo migliore per celebrare il Bicentenario è leggere l’unico, vero originale, Sense and Sensibility. Difatti, questo è ciò che già stiamo facendo con un folto gruppo di lettrici – al quale è sempre benvenuto/a chiunque desideri unirsi a noi (per tutti i dettagli, Come prepararsi al bicentenario? Con il GdL “Ragione e Sentimento”).
Oltre ai “vecchi amici” (Old Friends, cioè i romanzi di Jane Austen), può essere molto interessante celebrare questa data importante anche con alcune “nuove conoscenze” (New Fancies). Mi riferisco, ovviamente, al vasto e prolifico mondo di quelli che amo chiamare derivati austeniani, cioè l’insieme di sequel (seguito), prequel (antefatto), spin-off (derivativo o derivato propriamente detto), mash-up (lett. schiacciare, ridurre in poltiglia, pasticciare – a me piace tradurlo con un termine preso dall’arte culinaria, pasticcio) che partono dalle opere originali di Jane Austen o dalla sua stessa figura di donna per creare nuove opere.
Con le amiche Lizzies (Gabriella e Miss Claire) del blog Old Friends and New Fancies, ci siamo avventurate anche su questo terreno ed abbiamo compilato una serie di letture “derivate”, la maggior parte in inglese (non esistono traduzioni, ahimé) ma una anche in italiano (è finora l’unico testo derivato tradotto da una casa editrice italiana)…  Ecco il programma.

Colonel Brandon’s Diary di Amanda Grange –
Sense and Sensibility/Ragione e Sentimento riletto attraverso gli occhi sensibili ed attenti di uno dei più bei personaggi maschili creati dal genio si Zia Jane. Imperdibile.
(Vai al Gruppo di Lettura su Old Friends and New Fancies per commenti e recensioni – Concluso il 03/09/2011)

Willoughby’s Return di Jane Odiwe –
Sono passati cinque anni dalle vicende di Sense and Sensibility/Ragione e Sentimento e sulla scena ritorna l’affascinante, superficiale Willoughby: due delle sorelle Dashwood, Marianne e Margaret, ne saranno colpite, anche se in modi diversi. Sarà una nuova occasione di crescita interiore?
(Vai al Gruppo di Lettura su Old Friends and New Fancies per commenti e recensioni – Concluso il 07/10/2011)

Sense and Sensibility and Seamonsters di Ben H. Winters –
Non poteva mancare un’incursione nel campo dei mash-up per rileggere anche questo romanzo austeniano sotto una luce diversa, quella del soprannaturale, con inserimenti “mostruosi” nel testo originale…
Il GdL è appena iniziato, il 15/10/2011: vieni a leggere il post di inizio e, se il testo ti incuriosisce, non esitare ad unirti a noi!

Seguiranno altre letture “derivate” fino alla fine di quest’anno, 2011. Ad esempio, il 12/11/2011 leggeremo (in italiano!) Tutto da capo di Cathleen Schine, che trasporta S&S in un’ambientazione moderna.

Per conoscere le prossime avventure di lettura con le “nuove conoscenze”, invito tutti a leggere il programma completo sul blog Old Friends and New Fancies.
Buon Bicentenario di Sense and Sensibility/Ragione e Sentimento!

Come prepararsi al bicentenario? Con il Gruppo di Lettura “Ragione e Sentimento”

SenseAndSensibilityTitlePage_672x1101Il compleanno di Sense and Sensibility si avvicina. Il 30 ottobre sarnno due secoli che questo romanzo ha visto la luce, dopo una gestazione lunga e travagliata.

Iniziato intorno al 1795, con il titolo Elinor and Marianne e in forma epistolare, revisionato almeno una volta a partire dal 1797, assume la forma definitiva che leggiamo ancora oggi con l’ultima revisione, quella iniziata nella magica, ispiratrice atmosfera di Chawton tra il 1809 ed il 1810. Sarà pubblicato il 30 ottobre 1811.
Una data, questa, che non è soltanto un anniversario di prima pubblicazione ma è anche l’anno zero della storia di Jane Austen come scrittrice, che in questo giorno fausto regala al mondo la sua preziosa magia, per la prima volta.
Quale occasione migliore per (ri)leggerlo?…

Per festeggiare degnamente questo avvenimento, e ringraziare spiritualmente colei che da due secoli non smette di insegnarci con apparente levità e sottile vena sovversiva tutto ciò che c’è da sapere sulla vita, sull’animo umano, in particolare su quello femminile, e sui rapporti delicatissimi tra uomini e donne…

Jane Austen nel ritratto eseguito dalla sorella Cassandra, 1810 ca.

…vi invito tutte e tutti a (ri)leggere Sense and Sensibility (Ragione e Sentimento) insieme a noi Lizzies sul blog Old Friends and New Fancies, nella lingua che desiderate, nel formato che è più comodo (non dimenticate gli ottimi audiolibri!), in quattro tappe che inizieranno il 3 ottobre e culmineranno nella giornata conclusiva e celebrativa del 30 ottobre. Sarà un po’ come ai tempi di Dear Aunt Jane, quando ci si raccoglieva intorno ad un libro per una lettura a voce alta e per condividere opinioni ed emozioni… Perciò, non esitate a partecipare ed a lasciare i vostri pensieri nei commenti di ogni tappa!
E per accompagnare la lettura, nel mese di ottobre non mancherò di proporvi altre chiacchierate intorno a questo romanzo nei nostri tè delle cinque.
A presto, dunque, e BUONA LETTURA!

Link Utili:
Altri post di Un tè con Jane Austen dedicati a Sense and Sensibility
Come leggere Sense and Sensibility, in inglese o in italiano, gratuitamente
La pagina della Naxos Audiobooks dedicata a Sense and Sensibility
– Il sito del Jane Austen’s House Museum di Chawton

Hold on to your bonnets: Mr. Darcy takes a Wife!

mrdarcy_takesawifeTenete ben stretti i vostri deliziosi cappellini e ben salde le vostre vezzose cuffiette, care Janeite, proprio come suggerisce il tema di questo tè delle cinque.
E restate ben salde sulle vostre sedie, poltroncine, divani, ottomane, sofà.
Attenzione alle vertigini improvvise e agli svenimenti.
Preparatevi a sussultare, trasalire, sospirare, trattenere il fiato, sbuffare, alzare le sopracciglia, distogliere lo sguardo, arrossire come mai prima d’ora.
Vedrete le ombre di Pemberley profanate non dall’arrivo della moglie di Mr. Darcy, la sua (e nostra) adorata Lizzy, ma dalla penna fantasiosa (e sto usando un eufemismo…) di Mrs. Linda Berdoll, scrittrice di una serie di sequel di Orgoglio e Pregiudizio.

All’inizio di quest’anno, tra febbraio e marzo, io e le mie due compagne di avventure spinoffiane Georgiana1792/Gabriella e MissClaire ci siamo avventurate in questa selva di ombre rosse in cui questa autrice ha trasformato Pemberley con tutto quanto contiene.
E ci siamo fatte delle grandi risate terapeutiche che ci hanno aiutato ad arrivare fino in fondo a questo libro un tantino eccessivo

Si tratta di Mr. Darcy takes a wife (Mr. Darcy prende moglie), un seguito – peraltro di grandissimo successo negli Stati Uniti e, in misura minore, nel Regno Unito – di Pride and Prejudice/Orgoglio e Pregiudizio.
Per il momento, mi limiterò a dirvi che qui l’autrice racconta senza mezzi termini la vita a due della super coppia austeniana a partire dal giorno stesso delle nozze, nel punto esatto in cui li lasciamo, cioè sulla carrozza che li trasporta verso la loro nuova vita.
E mi guardo bene dall’aggiungere altro… (uh, ho rovesciato il mio tè!!)

Se avete abbastanza coraggio da proseguire, vi invito a leggere di seguito la recensione. Ma, è bene precisarlo fin d’ora, questo non è un seguito di P&P ma un vero e proprio historical romance particolarmente osée che poco ha a che, con il capolavoro austeniano, ha in comune soltanto i nomi propri.

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