Alle origini di Austenland, nella campagna di Steventon

Steventon, Jane Austen's birthplaceL’altra notte ho sognato di essere tornata in Austenland…
…e indietro nel tempo, esattamente a un anno fa, quando ho preso parte al viaggio commemorativo di JASIT per il bicentenario della morte di Jane Austen. Era il mattino del quarto giorno, il 22 giugno 2017, ed ero di nuovo nel caldo sorprendentemente asfissiante di Alton, nella lussureggiante campagna dello Hampshire, in attesa di partire per il luogo austeniano previsto dal programma di quel giorno.
Fremevo d’impazienza perché per me quella sarebbe stata una giornata memorabile: le nostre destinazioni erano, al mattino, Steventon, il villaggio rurale dove Jane nacque e visse fino a 25 anni; e, nel pomeriggio, di nuovo Chawton per visitare non più il cottage (che avevamo già visto il giorno precedente) ma quella che ai tempi di Jane era chiamata “Great House” cioè la maestosa casa padronale del fratello Edward, a pochi passi dal cottage. In entrambi i casi, per me sarebbe stata la prima visita della mia vita da Janeite. E se nel caso di Chawton House avevo già avuto il crudele privilegio di un’occhiata dall’esterno nel 2012, che mi aveva lasciato il desiderio di addentrarmi nella casa ed il parco, nel caso di Steventon si trattava di una novità assoluta. Avrei finalmente visto con i miei occhi il luogo troppo a lungo osservato solo in foto o nei disegni e immaginato durante la lettura delle lettere o dei memoir familiari.
Il pendio erboso dietro la casa, la passeggiata del bosco e quella della chiesa, e la chiesa stessa con la casa dei tempi di Enrico VIII… tutto questo, pur con qualche modifica avvenuta nel corso di due secoli, avrebbe preso forma intorno a me permettendomi di camminare dentro lo scenario in cui lei stessa si è mossa nel corso della sua esistenza.

Oggi vi invito ad un tè delle cinque on the road che, a un anno di distanza,  ripercorre quella giornata intensa e bellissima, alla scoperta di due luoghi significativi nella geografia esistenziale e letteraria di Jane Austen, da me a lungo immaginati e sognati e infine visti, respirati, perlustrati, vissuti. Cominciamo dall’inizio, cioè da Steventon, il villaggio di campagna dove nel 1775, in un freddissimo giorno di dicembre, nacque uno dei più grandi geni della letteratura di tutti i tempi.


Vi siete mai chiesti quale aspetto avesse il luogo che ha visto Jane nascere, crescere e formarsi fino a diventare la venticinquenne che, nel 1801, al momento del trasloco a Bath, aveva già nel cassetto del suo scrittoio portatile le prime stesure di una manciata di quelli che sarebbero diventati capolavori della letteratura mondiale? Quale paesaggio ha accolto e nutrito gli anni fondamentali della sua formazione, fino a diventare fonte di ispirazione per i luoghi romanzeschi scaturiti dalla sua penna?

Steventon Parsonage, Jane Austen

Un valido aiuto alla mia immaginazione è sempre stato offerto dal nipote biografo James Edward Austen-Leigh che a Steventon dedica l’intero capitolo II del suo Memoir of Jane Austen (Ricordo di Jane Austen), la prima biografia sull’autrice pubblicata nel dicembre del 1869.

Dato che i primi venticinque anni, più della metà della breve vita di Jane Austen, trascorsero nella canonica di Steventon, è necessario fornire una qualche descrizione di quel luogo.
Steventon è un piccolo villaggio rurale sulle colline calcaree dell’Hampshire del nord, situato in una valle serpeggiante a circa sette miglia da Basingstoke. […]
Non è certo una contrada pittoresca; non ci sono vedute imponenti o estese, ma ha le caratteristiche più di un posto piccolo che insignificante. Il terreno è un continuo saliscendi, ma le colline non sono ripide, né le valli profonde; e sebbene sia sufficientemente coperto da boschi e siepi, la povertà del suolo impedisce in molte zone la crescita di grandi alberi. Tuttavia possiede le sue attrattive. I sentieri si snodano in curve naturali, contornati dappertutto da bordi irregolari di erbe indigene, e conducono a recessi e angoli molto piacevoli.

Jane Austen, Steventon

Ed è proprio su queste strade strette e tutte curve che, la mattina del 22 giugno, si è misurato il valido autista del nostro pullman che, dopo abili manovre, ci ha lasciati ad un piccolo incrocio da cui proseguire a piedi per la canonica e la chiesa.

    

La prima sensazione nello scendere dal pullman dentro quello scenario è stata di essere letteralmente immersa nel verde morbido e brillante della campagna inglese, che mi circondava ordinata e selvatica allo stesso tempo, senza soluzione di continuità. Mi aspettavo di udire il rumore di zoccoli e veder spuntare un carro trainato da cavalli in qualsiasi momento…
Sotto un cielo tipicamente solcato da nuvoloni minacciosi che portavano un lieve ristoro, ci siamo messi in cammino verso la zona della canonica e della chiesa, costeggiando le immancabili siepi, salutando qualche agnellino affacciato ad una cancellata, esprimendo senza posa la nostra gioia per essere nel luogo “dove tutto ebbe inizio”, fino ad arrivare al campo dove un tempo sorgeva la canonica in cui nacque e visse Jane Austen.

Jane Austen - Steventon

La casa stessa era situata in una valle poco profonda, circondata da pendii erbosi cosparsi di olmi, alla fine di un piccolo villaggio di cottage, ognuno col suo giardino, disseminati quasi con grazia su entrambi i lati della strada. […]
In seguito fu giudicata inadeguata a essere la rettoria di una parrocchia di famiglia, e circa quarantacinque anni fa [N.d.A.: nel 1825, circa] fu abbattuta allo scopo di erigere una casa nuova in una posizione migliore, dalla parte opposta della valle.

Jane Austen - Steventon

All’inizio del Novecento, era ancora possibile ammirare la pompa dell’acqua della canonica, una piccola traccia della posizione esatta in cui si trovava la canonica abitata dal Reverendo George e dalla sua numerosa, vivace famiglia. La possiamo ammirare in un disegno eseguito nel 1901 da Ellen Hill per il libro Jane Austen. I luoghi e gli amici scritto da sua sorella Constance:

Nonostante oggi da molto tempo anche la pompa dell’acqua sia sparita e non sia rimasta alcuna testimonianza dell’edificio che vi sorgeva, abbiamo trascorso un notevole lasso di tempo osservando il campo e disquisendo su dove fosse esattamente collocata la canonica, prendendo a riferimento i due sentieri descritti da James Edward, gli olmi e il pendio su cui Jane, Cass e i fratelli devono essersi scapicollati per anni con grande, chiassosa, libera allegria.

Sul lato sud, il terreno risaliva leggermente, ed era occupato da uno di quei giardini vecchio stile nei quali convivono verdure e fiori, fiancheggiato e protetto a est da uno di quei muri di paglia e fango comuni in quella zona, e ombreggiato da olmi molto belli. Lungo il limite del lato sud di questo giardino, c’era un bel terrapieno erboso, che dev’essere stato nei pensieri della scrittrice quando descrisse la gioia di Catherine Morland bambina nel “rotolarsi nel pendio erboso dietro la casa.” […]

Ma la principale bellezza di Steventon consisteva nelle sue siepi. […] Due siepi del genere si irradiavano, all’epoca, dal giardino della canonica. Una, un proseguimento del terrapieno erboso, andava verso ovest, formando il confine sud del prato della casa, ed era costruita come un rustico boschetto, con qualche sedile, chiamato “La passeggiata del bosco”. L’altra correva diritta su per la collina, con il nome di “La passeggiata della chiesa”, poiché conduceva alla chiesa parrocchiale, così come a una bella e vecchia dimora, del tempo di Enrico VIII, occupata da una famiglia di nome Digweed, che la tenne in affitto per più di un secolo, insieme alla principale fattoria del paese.

Jane Austen - Steventon

Non restava che continuare la visita e percorrere la passeggiata verso la chiesa, svoltando a destra secondo l’indicazione del cartello.
La strada leggermente in salita è costeggiata da grandi alberi

Jane Austen - Steventon

foto: jasit.it

e sul lato destro, dopo qualche metro, si apre un punto di osservazione più vicino al campo della canonica, che più visibile il famoso pendio e offre un panorama vasto che arriva fino alle prime case del villaggio.

Jane Austen - Steventon

Mentre camminavamo, era inevitabile pensare a Jane Austen, alle innumerevoli volte in cui, oltre due secoli prima, si era trovata a percorrere questa strada nella quiete naturale di questa campagna lussureggiante. Ed è stato proprio come descrive James Edward: la chiesa appare alla fine della strada insieme ad alcuni edifici.

 

Una delle esperienze più belle che condiscono i viaggi sono gli incontri con le persone del luogo: un residente delle case vicine alla chiesa, che stava lavorando nel giardino, il sig. Julian, ci ha accolto con grande entusiasmo, ed ha arricchito la nostra conoscenza del luogo spiegandone la storia e mostrando l’evoluzione degli edifici circostanti con alcune stampe antiche.
Al contrario della canonica, infatti, la chiesa ha resistito al tempo ed è rimasta pressoché immutata dai tempi in cui Jane la frequentava.

foto: jasit.it

La suggestione del luogo, non solo della chiesa ma anche e soprattutto dell’ambiente circostante, è tale da far percepire la presenza di Jane ovunque e non ci si stupisce del fatto che questo paesaggio selvaggio e ordinato allo stesso tempo abbia avuto un’influenza così forte sulla creatività dell’autrice.
Impossibile resistere ad una foto di gruppo (scattata dalla nostra insuperabile guida Roberto Di Gioacchino) in un luogo tanto significativo per la vita di Jane Austen e che ancora oggi riesce a restituirci intatta la sensazione di viaggio nel tempo e non solo nello spazio, come se fossimo stati catapultati nella Steventon di oltre duecento anni fa…

JASIT

foto: jasit.it

Io stessa ne stavo subendo il fascino e l’unica consolazione nel salutare Steventon era sapere che mi aspettavano Basingstoke e Chawton House… Ed è proprio in questa dimora signorile, a pochi  passi dal cottage di Jane e di proprietà del fratello ricco, Edward, che ci ritroveremo per la seconda parte di questo amarcord del meraviglioso viaggio sociale di JASIT, del giugno 2017.

A presto!


☞  Il fotoracconto del viaggio sociale di JASIT nei luoghi di Austenland (giugno 2017)
☞  Chawton e Winchester nel primo viaggio personale (giugno 2012)
☞  Tutto sui Memoir familiari, fonti delle prime notizie pubbliche su Jane Austen

Note
Le citazioni sono tratte da jausten.it
Le foto sono dell’autrice dell’articolo salvo dove diversamente indicato

Silvia Ogier

Prendi un tè con Jane Austen, partecipa alla conversazione!

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