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by Cassandra Austen, pencil and watercolour, circa 1810

Auguri, dear Aunt Jane… e grazie!

Una di quelle fate che si racconta stanno attorno alle culle con i loro doni deve averla portata a fare il giro del mondo appena nata. E quando fu deposta di nuovo nella culla, ormai sapeva com’era fatto il mondo. E aveva scelto il suo regno. Aveva sottoscritto un patto: se le fosse stato concesso di regnare su quel territorio, non ne avrebbe desiderato un altro. Perciò a diciassette anni aveva poche illusioni sugli altri e su se stessa. Tutto quello che scrive è rifinito e pulito e posto nella giusta relazione con l’universo come un’opera d’arte. (1)

Alla tua onorabile età di 236 anni, dear Aunt Jane, sei ancora un’ammaliatrice.
Il tuo fascino inossidabile continua a far parlare di te, nei modi più disparati!
Il lato positivo è che sempre più persone che non ti conoscono o ti hanno solo sentita nominare si incuriosiranno, e ti scopriranno. E non smetteranno più di ringraziarti, come me.
Oggi, proprio oggi, sento urgente il bisogno di farlo come si deve.
Nel giorno del tuo compleanno, quando si presume che la festeggiata sia benedetta da una pioggia di regali, per i quali ringraziare amabilmente i gentili donatori, sono io a sentire il bisogno di dire, ufficilamente, apertamente, solennemente grazie a te.
Grazie per ciò che tu hai regalato a noi.

Buon Compleanno, dunque,  a te che sei…

la più perfetta artista tra le donne,
la scrittrice i cui libri sono tutti immortali (2)

Note:
(1) Virginia Woolf – in Jane Austen fa i suoi esercizi, recensione di Amore e Amicizia pubblicata su The New Statesman, 15 luglio 1922
(2) Virginia Woolf, in Jane Austen, articolo pubblicato su The Common Reader: First Series, 1923
I brani citati sono tratti da: Virginia Woolf, Le donne e la scrittura, a cura di Michèle Barrett, ed. La Tartaruga edizioni

Tanto rumore per nulla, zia Jane!

(immagine di copertina da: www.cakecentral.com/cake-photo_1349293.html)
Cara zia Jane,
in questo giorno dovrei accodarmi ai tanti (milioni!) che ti stanno esprimendo i loro auguri di buon compleanno rinnovando il loro affetto e la loro stima imperituri.
Sai bene quanto siano profondi anche in me. Allo stesso modo, sai che amo incondizionatamente la tua opera ed aborro il suo sfruttamento commerciale. Ecco perché preferisco sostituire a questi scontati auguri il racconto degli ultimi avvenimenti che ti riguardano su questo tremendo, meraviglioso pianeta ancora abitato da quella parte di te che aleggia nelle tue meravigliose parole.
Non credo di essere indelicata nel raccontartelo, anzi, sono sicura che sarà semmai l’occasione per farti una delle tue famose risatine ironiche (mi sembra già di vederti…).
Ultimamente sei balzata all’onore delle cronache (sì, cara zia, lo so, è davvero fastidioso tutto questo chiasso).
Il tuo nome è stato pronunciato e letto anche da chi non ti ha mai neppure casualmente sentita nominare, nella tua natia Inghilterra come in Francia, in Italia e persino oltreoceano.

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