Il nome della rosa è Jane Austen

Nel mese delle rose, nell’anno del Bicentenario dei Bicentenari, nella terra dove le rose sono idealmente assurte a simbolo nazionale, non poteva mancare l’omaggio floreale più bello alla grandezza di Jane Austen: una rosa con il suo nome.
A crearla con l’amorevole determinazione che solo un floricoltore devoto all’esistenza di questi incantevoli fiori può dispiegare è stato Philip Harkness, proprietario dello storico vivaio britannico Harkness, che ha sede nello Hertfordshire ed è specializzato nella coltivazione e selezione di rose dal 1879.
La Jane Austen Rose è stata presentata con grande risalto il 22 maggio 2017 alla vigilia dell’inaugurazione del RHS Chelsea Flower Show, (laddove RHS sta per Royal Horticultural Society), l’esposizione di floricoltura di maggiore prestigio al mondo che si tiene ogni anno nel cuore di Londra, sulla riva del Tamigi, di fronte a Battersea Park. A raccontarne la creazione è stato un noto presentatore TV di programmi di giardinaggio, Alan Titchmarsh, in compagnia del suo creatore, Philip Harkness:

Jane Austen Rose

fonte: Jane Austen’s House Museum, facebook

Questo omaggio non è soltanto uno splendido esercizio di vera arte floreale per celebrare la vita e l’opera dell’autrice nel bicentenario della sua morte ma è anche un’occasione di beneficenza. Il vivaio, infatti, donerà al Jane Austen’s House Museum di Chawton (la dimora amatissima e ispiratrice in cui Jane visse dal 1809 fino alla fine dei suoi giorni e da cui tutti i romanzi partirono per il mondo) una percentuale importante delle vendite per sostenerne le spese di manutenzione e restauro.

A duecento anni di distanza dall’ultima volta che Jane lo ha abitato, una nuova rosa potrà arricchire presto il giardino di Chawton: la sua. Per il tè delle cinque di oggi dunque, vi invito al Chelsea Flower Show, per vedere con i nostri occhi la Rosa di Jane Austen.


Nel leggere la notizia e nell’ammirare le prime foto della rosa, il mio pensiero è andato proprio a Chawton e al suo rigoglioso, curatissimo giardino che oggi costituisce il perfetto complemento della casa grazie all’attività della giardiniera del museo, Celia Simpson – e che già  duecento anni fa, ai tempi della sua illustre abitante, era parte integrante dell’attività domestica quotidiana.
Mrs Austen, madre di Jane, «spesso lavorava per ore in giardino» come ricorda Caroline Austen, nipote di Jane, nel suo Memoir del 1867 Mia zia Jane Austen. Ricordi.
Del resto, la stessa Jane in una lettera del 30 gennaio 1809, pochi mesi prima del trasloco, raccomandò a Cassandra di far sì che a Chawton il giardino rimanesse coltivato in attesa del loro arrivo in modo che la madre potesse utilizzarlo fin da subito. Nelle lettere di quegli ultimi otto anni, inoltre, spesso Jane fa riferimento alle piante e ai fiori del loro giardino.

Jane Austen Rose

fonte: Jane Austen’s House Museum, facebook

Ottenere questa rosa ha richiesto un lavoro accurato ed impegnativo, reso più difficile dalle condizioni meteorologiche, come ricorda il suo creatore Philip Harkness in una dichiarazione resa a Horticulture Week (1): «Quest’anno è iniziato bene ma abbiamo avuto poco sole, temperature basse e molte nuvole, ed è stato orribile per settimane e settimane».
La nascita di questa rosa ricorda curiosamente la nascita della donna a cui è dedicata. Anche Jane Austen, infatti, venne al mondo in condizioni climatiche particolarmente avverse, durante un inverno talmente rigido da restare negli annali.
Una volta vinti tutti gli ostacoli, tuttavia, il risultato è sorprendente, come dimostrano le prime foto.

Jane Austen Rose

fonte: http://www.roses.co.uk sito di Harkness

Il sito di Harkness riporta già la presenza di questa rosa nel catalogo, pur sottolineando che sarà disponibile per l’acquisto a partire dal mese di novembre. La descrizione del fiore è eloquente (2):

Rosa a cespuglio di un eccezionale colore arancione, luminoso e vibrante, con fioriture continue copiose, ideale nelle aiuole, in vaso o sui bordi. Il fiore ha petali abbondanti, che si aprono nella piena fioritura mostrando dei toni arancioni risplendenti. Il fogliame è lucido e sano.

Secondo il Daily Echo, un portavoce del Museo di Chawton avrebbe commentato (3) che questo trionfo di petali arancioni riflette «la luminosità dei personaggi di Jane Austen» e che, grazie al suo profumo «leggero e dolce» ed al colore così profondo, la rosa «emana calore». Si potrebbe dire, dunque, che siamo di fronte ad un vero e proprio ritratto dell’autrice e della sua arte in forma floreale.

Jane Austen Rose

La rosa è da sempre simbolo di amore, bellezza, perfezione. Il colore arancione ha una simbologia altrettanto potente: essendo l’unione del colore dell’energia per eccellenza, il rosso, e del colore del fuoco, il giallo, l’arancio trasmette ottimismo e calore, dà forza in momenti di difficoltà e dolore, ed è il colore della fantasia, della spontaneità e dell’entusiasmo. Tutte qualità che facilmente gli ammiratori di Jane Austen sono pronti ad associare alla sua figura di donna e scrittrice, nonché ai suoi incantesimi letterari.

Non è la prima volta che il vivaio Harkness dedica una rosa a Jane Austen: nel 2013, infatti, è stata creata la Pride and Prejudice Rose per rendere omaggio all’opera dell’autrice di cui quell’anno si celebrava il Bicentenario, cioè Orgoglio e Pregiudizio (4).

Pride and Prejudice Rose

fonte: http://www.roses.co.uk sito di Harkness

Questa rosa è poi stata piantata nel giardino di Chawton, e lo stesso accadrà anche per la Jane Austen Rose, come annunciato dal Daily Echo (3).

Pride and Prejudice Rose a Chawton

La rosa Pride and Prejudice viene piantata nel giardino di Chawton – fonte: www.basingstokegazette.co.uk

Non ci resta che aspettare almeno un anno per poter ammirare dal vivo la nuova rosa d’Inghilterra, la Jane Austen Rose, nel suo… ambiente naturale, la casa di Jane a Chawton.


Note:
(1) New plants for Chelsea include Charles Notcutt rose and Hardy’s salvia, 17 maggio 2017, Horticulture Week
(2) La rosa Jane Austen sul sito di Harkness
(3) Articolo del Daily Echo
(4) La rosa Pride and Prejudice sul sito di Harkness


Gli altri omaggi a Jane Austen nell’anno del bicentenario della sua morte:
La nuova banconota da dieci sterline (Bank of England)
La nuova moneta da due sterline (Royal Mint)
Il ritratto nascosto in alcune banconote da cinque sterline
Le panchine letterarie di Basingstoke

Silvia Ogier

6 pensieri su “Il nome della rosa è Jane Austen

  1. Claudia Sandoni

    Che meraviglia queste due rose, dalla tonalità calda e vivace l’una, dalle sfumature delicate l’altra.
    Trovo molto bella e raffinata l’idea di omaggiare la figura e l’opera di Jane Austen con una rosa che porta il suo nome e così ricca di petali, a voler rappresentare, direi, la ricchezza espressiva della sua arte. Il giardino del cottage di Chawton ne sarà a sua volta arricchito.
    Grazie Silvia per il tuo articolo, ideale per chiudere in bellezza … profumata il mese di maggio.

    Rispondi
    1. Silvia Ogier Autore articolo

      Sì, Claudia, è vero, la grazia impareggiabile di una rosa è un omaggio perfetto per Jane Austen, per il suo genio e per la sua persona – tanto più che amava visceralmente la sua campagna.

      Rispondi
  2. mauro

    Novembre, pausa invernale il momento giusto per piantare… Direi che ne compererò 6 (chissà perchè mi pare il numero giusto)
    Mauro

    Rispondi
    1. Silvia Ogier Autore articolo

      Ebbene, Mauro, sarà necessario che tra un anno circa, o appena sbocceranno, torni da queste parti a raccontare l’effetto che fa questa rosa dal vivo – il suo aspetto così rigoglioso e intenso, ed il suo profumo, che il vivaio classifica con 5, cioè “heady or spicy” (il che le si addice assai!). Sei è il numero perfetto.

      Rispondi
  3. Tecla

    Il tuo blog è adorabile. Fornisce un sublime sfogo alla mia irrefrenabile passione austeniana. Tra l’altro ho scoperto molti nuovi materiali tra cui Emma approved, accessibile tranquillamente su youtube. Peccato per i sottotitoli solo in inglese. La protagonista parla in modo estremamente veloce e, sebbene il più mi sia chiaro, i dettagli spesso me li perdo.

    Rispondi
    1. Silvia Ogier Autore articolo

      Ciao, Tecla, e benvenuta! Grazie per il tuo entusiasmo. Hai già visto Lizzie Bennet Diaries, quindi? (è il primo lavoro dei realizzatori di Emma Approved) In questo caso sono disponibili anche i sottotitoli italiani ma usa il più possibile quelli inglesi perché sono un ottimo allenamento – sì, all’inizio sembra di perdere tanti dettagli ma poi l’orecchio si abitua e il divertimento è totale. Ti aspetto per altri scambi sulla Più Perfetta, Jane Austen. A presto!

      Rispondi

Rispondi a mauroAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.