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Eliza’s Daughter di Joan Aiken | Quel che resta di Sense & Sensibility

Eliza-2527s-daughterQuel che resta di Sense & Sensibility
(questa recensione è stata pubblicata per la prima volta il 18 gennaio 2012 su Old Friends & New Fancies)

Ottimo libro, sotto ogni punto di vista. Scrittura, narrazione, struttura. Un punto debole è la caratterizzazione dei personaggi, un po’ superficiale, ma del resto concentrare le energie soprattutto sulla trama e l’ambientazione comporta un sacrificio per altri aspetti. Ma – lo dico fin d’ora a costo di scoraggiare il prosieguo di questo tè delle cinque, o persino l’esperienza di lettura da parte di chi dovesse parteciparvi – non aspettatevi un vero e proprio seguito di Sense and Sensibility o una ricreazione delle atmosfere austeniane.

Fin dalle prime battute siamo catapultati in un’atmosfera profondamente dickensiana, ricca di infanzia abbandonata e variamente abusata, adulti poveri che non possono fare altro che lasciarsi schiavizzare dai più ricchi e potenti, valori e buon senso piegati alle esigenze del senso comune e delle convenzioni… Poi, quando l’infanzia e l’adolescenza piano piano cedono il passo alla giovinezza, raminga ed avventurosa, eccoci catapultati in un’atmosfera quasi picaresca, alla Tom Jones o Moll Flanders, se non fosse per quella nota di fondo drammaticissima che mi ha ricordato le vite (soprattutto femminili) in balia delle meschinità umane (soprattutto maschili) come la povera Tess di T.Hardy o certi casi strazianti ed imponderabili di Ruth di E.C.Gaskell…
Ebbene, in tutto questo, dunque, che cosa rimane (se rimane…) di Sense and Sensibility?

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Verso il Bicentenario di Sense and Sensibility con “nuove conoscenze”

Sì, è vero, il modo migliore per celebrare il Bicentenario è leggere l’unico, vero originale, Sense and Sensibility. Difatti, questo è ciò che già stiamo facendo con un folto gruppo di lettrici – al quale è sempre benvenuto/a chiunque desideri unirsi a noi (per tutti i dettagli, Come prepararsi al bicentenario? Con il GdL “Ragione e Sentimento”).
Oltre ai “vecchi amici” (Old Friends, cioè i romanzi di Jane Austen), può essere molto interessante celebrare questa data importante anche con alcune “nuove conoscenze” (New Fancies). Mi riferisco, ovviamente, al vasto e prolifico mondo di quelli che amo chiamare derivati austeniani, cioè l’insieme di sequel (seguito), prequel (antefatto), spin-off (derivativo o derivato propriamente detto), mash-up (lett. schiacciare, ridurre in poltiglia, pasticciare – a me piace tradurlo con un termine preso dall’arte culinaria, pasticcio) che partono dalle opere originali di Jane Austen o dalla sua stessa figura di donna per creare nuove opere.
Con le amiche Lizzies (Gabriella e Miss Claire) del blog Old Friends and New Fancies, ci siamo avventurate anche su questo terreno ed abbiamo compilato una serie di letture “derivate”, la maggior parte in inglese (non esistono traduzioni, ahimé) ma una anche in italiano (è finora l’unico testo derivato tradotto da una casa editrice italiana)…  Ecco il programma.

Colonel Brandon’s Diary di Amanda Grange –
Sense and Sensibility/Ragione e Sentimento riletto attraverso gli occhi sensibili ed attenti di uno dei più bei personaggi maschili creati dal genio si Zia Jane. Imperdibile.
(Vai al Gruppo di Lettura su Old Friends and New Fancies per commenti e recensioni – Concluso il 03/09/2011)

Willoughby’s Return di Jane Odiwe –
Sono passati cinque anni dalle vicende di Sense and Sensibility/Ragione e Sentimento e sulla scena ritorna l’affascinante, superficiale Willoughby: due delle sorelle Dashwood, Marianne e Margaret, ne saranno colpite, anche se in modi diversi. Sarà una nuova occasione di crescita interiore?
(Vai al Gruppo di Lettura su Old Friends and New Fancies per commenti e recensioni – Concluso il 07/10/2011)

Sense and Sensibility and Seamonsters di Ben H. Winters –
Non poteva mancare un’incursione nel campo dei mash-up per rileggere anche questo romanzo austeniano sotto una luce diversa, quella del soprannaturale, con inserimenti “mostruosi” nel testo originale…
Il GdL è appena iniziato, il 15/10/2011: vieni a leggere il post di inizio e, se il testo ti incuriosisce, non esitare ad unirti a noi!

Seguiranno altre letture “derivate” fino alla fine di quest’anno, 2011. Ad esempio, il 12/11/2011 leggeremo (in italiano!) Tutto da capo di Cathleen Schine, che trasporta S&S in un’ambientazione moderna.

Per conoscere le prossime avventure di lettura con le “nuove conoscenze”, invito tutti a leggere il programma completo sul blog Old Friends and New Fancies.
Buon Bicentenario di Sense and Sensibility/Ragione e Sentimento!

Hold on to your bonnets: Mr. Darcy takes a Wife!

mrdarcy_takesawifeTenete ben stretti i vostri deliziosi cappellini e ben salde le vostre vezzose cuffiette, care Janeite, proprio come suggerisce il tema di questo tè delle cinque.
E restate ben salde sulle vostre sedie, poltroncine, divani, ottomane, sofà.
Attenzione alle vertigini improvvise e agli svenimenti.
Preparatevi a sussultare, trasalire, sospirare, trattenere il fiato, sbuffare, alzare le sopracciglia, distogliere lo sguardo, arrossire come mai prima d’ora.
Vedrete le ombre di Pemberley profanate non dall’arrivo della moglie di Mr. Darcy, la sua (e nostra) adorata Lizzy, ma dalla penna fantasiosa (e sto usando un eufemismo…) di Mrs. Linda Berdoll, scrittrice di una serie di sequel di Orgoglio e Pregiudizio.

All’inizio di quest’anno, tra febbraio e marzo, io e le mie due compagne di avventure spinoffiane Georgiana1792/Gabriella e MissClaire ci siamo avventurate in questa selva di ombre rosse in cui questa autrice ha trasformato Pemberley con tutto quanto contiene.
E ci siamo fatte delle grandi risate terapeutiche che ci hanno aiutato ad arrivare fino in fondo a questo libro un tantino eccessivo

Si tratta di Mr. Darcy takes a wife (Mr. Darcy prende moglie), un seguito – peraltro di grandissimo successo negli Stati Uniti e, in misura minore, nel Regno Unito – di Pride and Prejudice/Orgoglio e Pregiudizio.
Per il momento, mi limiterò a dirvi che qui l’autrice racconta senza mezzi termini la vita a due della super coppia austeniana a partire dal giorno stesso delle nozze, nel punto esatto in cui li lasciamo, cioè sulla carrozza che li trasporta verso la loro nuova vita.
E mi guardo bene dall’aggiungere altro… (uh, ho rovesciato il mio tè!!)

Se avete abbastanza coraggio da proseguire, vi invito a leggere di seguito la recensione. Ma, è bene precisarlo fin d’ora, questo non è un seguito di P&P ma un vero e proprio historical romance particolarmente osée che poco ha a che, con il capolavoro austeniano, ha in comune soltanto i nomi propri.

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Alle origini di tutti i derivati austeniani: Old Friends & New Fancies di S.G.Brinton

brinton_sybil__oldfriendsQuesto romanzo di Sybil G. Brinton prosegue le vicende di Pride and Prejudice/Orgoglio e Pregiudizio: scritto nel 1913 (sì, un secolo dopo la pubblicazione del romanzo a cui si ispira!) e pubblicato nel 1914, è considerato il primo derivato austeniano mai dato alle stampe nella storia dell’editoria. Un romanzo davvero degno di  essere considerato il fondatore del genere!

Al momento, è disponibile solo in inglese ma spero che qualche casa editrice vorrà presto cimentarsi nella sua traduzione perché merita davvero di essere letto anche dal vasto pubblico di Janeite di lingua italiana. [Il 26 set. 2013 è uscita la traduzione italiana, ed. Jo March Agenzia letteraria, vai al post]
I motivi di curiosità verso questo derivato da JA sono moltissimi e tutti ne giustificano ampiamente la lettura.
Innanzitutto, perché, secondo quanto la casa editrice Sourcebooks dichiara in copertina, questo è il primo derivato austeniano della storia: la data di prima pubblicazione, infatti, è il 1913 (un secolo esatto dopo P&P!). A buona ragione, dunque, lo possiamo ritenere antesignano e fondatore di un intero genere, divenuto oggi fenomeno editoriale assai prolifico.
In secondo luogo perché, essendo stato scritto in totale assenza di altri esempi simili, Sybil Brinton non ha avuto tempo né modo di essere influenzata dalla massa abnorme e sempre prolifica di derivati austeniani di ogni genere (letterario o cinematografico) e dalle loro libere interpretazioni, né dalle fan fiction. Insomma, in questa pioniera c’è proprio un grande amore per la materia austeniana pura e semplice, senza alterazioni.
Infine, perché sulla base portante di P&P vengono inseriti una quantità di personaggi tratti da tutti gli altri romanzi di JA, trasformando, dunque, questo romanzo in una vera e propria summa di tutta l’opera austeniana, quasi come se si trattasse di un omaggio alla scrittrice ed al suo microcosmo letterario.
(Questa recensione è stata pubblicata la prima volta sul blog Old Friends and New Fancies il 18 luglio 2011 e, in seguito, ripubblicata qui nella data della conclusione effettiva della lettura)
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Variazioni sul tema Mr Darcy (1): il vampiro scrive un diario

mrdarcy_vampyre_Ovvero: due puntate sulla mia esperienza di lettura di due romanzi di Amanda Grange, interamente dedicati a Mr Darcy, ma non proprio riusciti bene.
In questo post c’è la premessa: Variazioni sul tema Mr Darcy (ho visto cose che voi umani…)

Prima puntata: Mr Darcy Vampyre.

Chi è l’autrice?
Amanda Grange è nata nello Yorkshire (un luogo, un destino…) ed ha passato gli anni dell’adolescenza a leggere Jane Austen e Georgette Heyer. Al suo attivo, troviamo una quantità di romanzi a tema austeniano. Sul suo sito personale, è possibile vedere in quanti libri si è riversato il suo amore per Jane Austen ed in particolare per Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio). Tra i suoi scritti, ci sono i diari di quasi tutti i protagonisti maschili delle opere di Jane Austen e questo Mr Darcy Vampyre, pubblicato in traduzione italiana da Tea nel 2010.

Che cosa ne penso?
Come dicevo nel post precedente, non amo lasciarmi trascinare dai pregiudizi (la cara zia Jane insegna!) e mi piace tuffarmi nella lettura dei libri di derivazione austeniana con serenità, anche se con un minimo di selezione preventiva. In questo caso, ho selezionato male – e dire che l’aria vampiresca avrebbe dovuto avvertirmi (poveri vampiri, a loro volta vampirizzati dal marketing delle case editrici!).

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