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Chiedi chi è Jane Austen? Ti risponderò con le parole di G. Tomasi di Lampedusa

Durante il Tè con Jane Austen dal vivo dello scorso 15 febbraio alla Libreria delle Donne di Bologna, ho detto una quantità di cose, come nella migliore tradizione dei miei tè delle cinque in questa sala da tè. La maggior parte di esse sono state vere e proprie elucubrazioni su come ho incontrato Jane Austen e che cosa vi ho trovato.
Un taglio così personale mi è servito per provare a raccontare, attraverso la mia esperienza diretta, che cosa renda la geniale scrittrice di duecento anni fa così moderna (tanto moderna da apparire addirittura un passo sempre più avanti) agli occhi di noi, donne e uomini del disincantato, ipertecnologico XXI secolo.
Per queste mie elucubrazioni, però, non mi sono affidata soltanto alle mie gambe ma mi sono appollaiata saldamente sulle spalle dei giganti. Per cominciare bene, da solide basi.
Una di queste solidissime spalle è quella offertami generosamente da un uomo. Un Italiano. Un grande scrittore che in comune con Jane Austen ha la capcità di leggere e decodificare la realtà con acume infallibile e poetico.
È con lui che ho voluto iniziare a raccontare chi è Jane Austen. Per molti ottimi motivi.
Le sue parole sono tra le più belle dichiarazioni mai scritte su Jane Austen.
Sono pertinentissime. In mezza paginetta, c’è tutto ciò che c’è da sapere sulla grande autrice.
E sono scritte da un uomo, un dettaglio rilevantissimo che dimostra, una volta di più, come l’etichetta “roba da donne” appiccicata sempre troppo frettolosamente a JA racchiuda un insieme di ignoranze del tutto privo di senso.
E poi, ulteriore dettaglio determinante, questo uomo è italiano. Le sue parole, concepite nella nostra stessa lingua, risuonano sulla nostra sensibilità con tutta la loro forza naturale originale.
Ecco perché in ogni occasione in cui ci sia la necessità di raccontare chi è Jane Austen non esito a rispondere con le parole di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Servitevi abbondantemente di tè e generi di conforto: l’elucubrazione di oggi sarà opportunamente assai lunga.

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Novità editoriale – Jane Austen: i luoghi e gli amici di C.Hill, ed. Jo March, a cura di JASITdal 16 dicembre!

Jane-Austen-I-Luoghi-e-Gli-Amici-Constance-HillIl giorno del 238° compleanno di Jane Austen, il prossimo 16 dicembre, uscirà per Jo March Agenzia letteraria, nella preziosa collana Atlantide, un nuovo titolo, Jane Austen: i luoghi e gli amici di Constance Hill, una biografia in forma di diario di viaggio riccamente illustrata da Ellen G. Hill, sorella dell’autrice. Tradotto, introdotto e curato da JASIT.

Tutti i dettagli nel post di JASIT

(…Stavolta sono così direttamente coinvolta in questo gioiellino editoriale che mi è del tutto impossibile evitarvi un prossimo tè delle cinque con elucubrazioni a briglia sciolta sui retroscena della mia esperienza di lettrice, traduttrice di alcuni capitoli e redattrice dell’introduzione di questo libro – frutto gustosissimo di un lavoro di gruppo che è stato davvero un viaggio appassionante in Austenland. Come sempre, preparate i bollitori… e scarpe comode: si parte per Austenland. A presto!)

Tra mito e realtà, la storia d’amore con Tom Lefroy

Dei moti del cuore di Jane Austen non sappiamo niente.
Dobbiamo essere rassegnati a baloccarci con pochissimi, striminziti indizi sparsi qua e là nelle sue lettere e nei ricordi altrui. La fantasia, le riflessioni, i pensieri provano a colmare i vuoti, a definire i contorni, a stabilire certezze, e tentano maldestramente di consolarci del fatto (questo, sì, del tutto certo per quanto ci rattristi) che non avremo mai una realtà con cui sostituirli.
La storia con Tom Lefroy è, sì, un fatto ma, ahimé, molto scarno che di ben definito ha solo il fascino che suscita in chiunque ci si imbatta, e pochi dettagli fattuali.
Come si conobbero? Che cosa li avvicinò? E chi li allontanò, e perché? E’ vero che Tom non la dimenticò mai, tanto da dare il suo nome alla primogenita? E che lei sublimò questa triste esperienza nelle opere immortali ed appassionanti uscite dalla sua penna? E che in Mr Darcy troviamo alcuni tratti di Tom?…

La biografia Becoming Jane Austen di Jon Spence del 2003 e il quasi omonimo film assai liberamente tratto da essa nel 2007 hanno contribuito ad alimentare il mito con tale vigore che, inevitabilmente, sorge spontanea la curiosità…

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Di ciò che sappiamo di questa storia d’amore tra Jane e Tom, che cosa appartiene alla realtà e che cosa alla leggenda romantica?
Vi invito a scoprirlo in un articolo che Giuseppe Ierolli ha scritto per JASIT: Tom Lefroy e Jane Austen

Il diario della dodicenne Jane da Caro diario ti scrivo…

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Care e cari Janeite, che cosa vi viene in mente se dico “diario”?
Che domanda… Henry Tilney, gran maestro d’ironia e di muliebri virtù! – che in un posto mondanissimo come le Lower Rooms di Bath diverte se stesso e la sua giovane e ingenua dama Catherine (che ha appena osato insinuare “Ma, forse, non tengo un diario”) con una breve ma accurata descrizione dell’utilità propedeutica del diario:

Non tenere un diario! Come fa la vostra cugina lontana a sapere il tipo di vita che fate a Bath senza un diario? Come possono essere riferite a dovere le cortesie e i complimenti di tutti i giorni, se non le si annota ogni sera in un diario? Come ricordarsi i vestiti indossati, e lo stato particolare della carnagione, e come descrivere tutte le sfumature dell’acconciatura dei vostri capelli, senza fare costante ricorso a un diario? Mia cara signorina, non sono così all’oscuro delle abitudini delle giovani signore come vorreste credermi; è quest’uso delizioso di tenere un diario che contribuisce a gran parte dello stile fluente nello scrivere per il quale le signore sono così generalmente celebrate. Lo sanno tutti che il talento di scrivere lettere piacevoli è tipicamente femminile. La natura può entrarci qualcosa, ma sono certo che dev’essere assistito concretamente dall’abitudine a tenere un diario.
(L’Abbazia di Northanger, cap. III)

Jane Austen, nascosta dietro al suo Henry, si prende gioco della gabbia sociale in cui l’arte dello scrivere al femminile è stata ingabbiata e, nel farlo, ci regala un quadro perfetto di questo particolare strumento di autoconoscenza e creatività: il diario.

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Jane al suo scrittoio (da Miss Austen Regrets)

Ma Jane – che scriveva come respirava, cioè in modo del tutto naturale e vitale, raccontando e analizzando se stessa e la realtà che la circondava – aveva un diario? Non lo sappiamo per certo, nessun diario di Jane Austen è arrivato fino a noi e nelle lettere o nelle biografie familiari non ci sono accenni espliciti a questa consuetudine, anche se non fatichiamo a immaginare Jane intenta a scrivere un diario.
Come sempre accade in questi casi, la nostra affettuosa fantasia colma la dolorosa lacuna: basti pensare a due esempi famosi come i romanzi di Syrie James o Stephanie Barron.
Oggi vi invito a scoprire un libro italianissimo, Caro diario ti scrivo che, grazie a Patrizia Rinaldi e Nadia Terranova, immagina alcune pagine dei diari di sei grandi scrittrici, colte nei loro dodici anni, nel momento in cui cominciano a scoprire il mondo anche attraverso quella meravigliosa magia che è la scrittura: Matilde Serao (ovvero L’amore o qualcosa di simile), Beatrix Potter (ovvero La parola può tutto), Anna Maria Ortese (ovvero Dov’è casa mia?), Emily Dickinson (ovvero Vivere con la timidezza), Silvina Ocampo (ovvero Diventare forza fantastica) e – scusate se sono così spudoratamente di parte – dulcis in fundo Jane Austen. Ovvero: L’anticonformismo.

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“Oggi sento che devo scriverti.” Jane annuncia a Cassandra la pubblicazione di Pride & Prejudice

morning_chronicle_28-gen-1813_04Quando arriva questo giorno, ogni anno, non posso fare a meno di ripensare alle circostanze che Jane stessa racconta all’amata sorella Cassandra in una delle sue memorabili, brillantissime, baldanzose lettere, scritta il 29 gennaio 1813 esattamente il giorno dopo la fatidica pubblicazione di Pride & Prejudice.
Sì, finalmente il nuovo romanzo di Jane è pubblicato!
L’annuncio che indica l’uscita di Pride & Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio), By a LadyThe Author of Sense & Sensibility (Autore di Ragione e Sentimento), in tre volumi, per 18 scellini, appare oggi, 28 gennaio 1813, nei giornali londinesi The Morning Chronicle (nella rubrica “Books Published This Day”, Libri pubblicati oggi)

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La pagina in cui compare l’annuncio (il quarto nella colonna di sinistra) e da cui sono tratti i particolari dell’immagine in testa a questo articolo

The Morning Post, dove l’annuncio si trova in seconda pagina, ed è  il secondo, nella terza colonna.

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(per le immagini dei due giornali, ringrazio sentitamente Giuseppe Ierolli)

Non provo nemmeno ad immaginare il suo stato d’animo.
Ma per farmi un’idea dei suoi pensieri, delle sue emozioni, mescolate ai gesti ed alle attività della sua vita quotidiana di quei giorni, ogni anno rileggo la lettera a Cassandra del 29 gennaio che contiene il racconto di quanto avviene in questi due giorni. E mi sembra di vederla…

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