Che cosa c’è dietro il tuo sguardo enigmatico, Mr Darcy? (Trilogia Aidan, vol. 1)

Prima puntata sulla “Trilogia di Fitzwilliam Darcy, gentiluomo” di Pamela Aidan – Vol. 1: Per orgoglio o per amore
Prima di lasciarvi alla lettura, vi prego di considerare innanzitutto la mia raccomandazione: non leggete questi libri se non avete letto l’originale, l’unico, l’insuperabile Pride and Prejudice/Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen! Vi perdereste il senso dell’opera di Pamela Aidan ma soprattutto il piacere di scoprire la  vicenda austeniana da un punto di vista molto speciale.
In secondo luogo, la seguente doverosa premessa.

I TORMENTI DI UNA JANEITE!
Con i derivati dalla materia austeniana mi picco di essere molto tollerante, persino quando ad essere saccheggiato, manipolato, piegato alle ragioni del commercio, più che a quelle della letteratura, è proprio il mio grande amore, Orgoglio&Pregiudizio. Inevitabilmente, puntualmente, prendo certe cantonate…
Così, quando due anni fa incrociai lo sguardo con questa trilogia di Pamela Aidan, è scattata la curiosità insieme a qualche dubbio: Darcy, l’intoccabile, è perfetto così com’è… Riscriverlo quasi pedissequamente pretendendo di mettere a nudo il suo animo, riempiendo i buchi sapientemente lasciati dalla sua creatrice, diventa quasi un atto di superbia se non un’eresia! Eppure… Confessiamocelo tra noi.
Chi non ha mai fantasticato su cosa abbia provato LUI la prima volta che si è trovato di fronte quella impertinente di Elizabeth Bennet, dotata di una bellezza anticonvenzionale quanto il suo carattere?..
Che cosa abbia detto o fatto, esattamente, nei momenti cruciali del libro in cui salva diverse situazioni spinose?…
Che cosa lo abbia spinto a dire ciò che ha detto ad Elizabeth durante la prima burrascosa ed inaccettabile dichiarazione d’amore?…
Chi non ha desiderato vederlo un po’ di più nell’intimità familiare, con la sua amata sorella Georgiana e con gli amici più cari, Bingley ed il colonnello Fitzwilliam?…
E sia, mi sono detta, leggerò questo romanzo!

Servitevi di abbondante e robusto tè nero, nonché di generose porzioni di biscotti e tramezzini, sto per raccontarvi la mia esperienza di lettura di questa Trilogia dedicata all’intoccabile Mr. Darcy.

Colin Firth (Darcy), Pride and Prejudice BBC 1995

CHI E’ L’AUTRICE
Dalle note in copertina, scopro che Pamela Aidan è una gentile signora della Pennsylvania che per 30 anni si è nutrita di libri, avendo fatto uno dei più nobili mestieri che esistano, la bibliotecaria, e che “la sua passione per Jane Austen risale all’adolescenza e l’ha spinta a emulare la scrittrice“. Vedremo…

QUANDO NASCE UN AMORE
Il titolo originale di questo libro, malamente tradotto in italiano con Per Orgoglio e per Amore, è An assembly such as this (letteralmente: Una tale assemblea – nel senso di raduno, ritrovo) e riprende una frase di Darcy sulla sua propensione al ballo (sì, proprio quella pronunciata nella famigerata conversazione con Bingley nel cap. III, che si concluderà rovinosamente più per lui che per l’oggetto della sua alterigia):

[…] You know how I detest it, unless I am particularly acquainted with my partner. At such an assembly as this, it would be insupportable.
[…] Sai quanto lo detesti, a meno che non conosca particolarmente bene la mia dama. Ad un ballo come questo, sarebbe insopportabile.

In breve, questo romanzo inizia proprio nel momento in cui, secondo quanto sappiamo da Jane Austen, l’aristocraticissimo, inamidato Darcy fa il proprio ingresso nella comunità (e nella vita) della landed gentry dello Hertfordshire, e quindi nella vicenda originale.
Tutto preso dall’evidente disagio di trovarsi in una tale assemblea, viene colto completamente di sorpresa dallo sguardo penetrante della borghese campagnola Elizabeth Bennet. E difatti l’immediata ruvida reazione di rifiuto da parte di Darcy, al limite dell’offesa – “E’ passabile ma non abbastanza per tentare un uomo come me” – non è altro che una maldestra difesa in extremis. 

Colin Firth (Darcy) e Jennifer Ehle (Elizabeth Bennet), Pride and Prejudice, BBC, 1995

Da questo momento, si svolgerà tra i due una crescente e continua schermaglia in punta di fioretto ma anche un’ardua battaglia nell’animo di Darcy, combattuto tra il desiderio di lasciarsi andare e le rigide convenzioni che agiscono potenti sul suo comportamento. Battaglia che qui, finalmente, ci viene svelata dalla penna di Pamela Aidan.

Questo romanzo, dunque, ci rende partecipi del conflitto interiore di Mr Darcy e dei suoi tentativi di mettervi fine una volta per tutte a suon di “dovere” e “ragione”, nonostante gli eventi lo sottopongano a continue, spiazzanti sollecitazioni!

Matthew MacFadyen (Darcy) ed Elizabeth Bennet (Keira Knightley), Pride and Prejudice, 2005

CHE COSA NE PENSO?
Nell’insieme, il romanzo appassiona senza far gridare allo scandalo di lesa mestà. Anzi…
E’ già di per sé una delizia confrontare le idee di Pamela Aidan sul “Darcy nascosto” con le mie, costruite in anni e anni di numerose frequentazioni, non solo universitarie, con la “materia austeniana”. C’è anche un’assoluta fedeltà non solo allo spirito originale ma anche allo scritto – il che genera un gioco curioso: la lettura con il testo a fronte.
Finito il libro, infatti, mi sono divertita a leggere alcune parti tenendo aperti entrambi i libri, l’originale di Jane Austen e questo. Risultato: la stessa scena può essere seguita, passo dopo passo, in contemporanea dal punto di vista di Elizabeth/Austen e dal punto di vista di Darcy/Aidan. Vi invito a provarci!

NUOVI PERSONAGGI
Appaiono nuovi personaggi, alcuni molto indovinati. Il più azzeccato e funzionale al racconto è senza dubbio Fletcher, il maggiordomo personale di Darcy. Poiché si occupa della toeletta del padrone, in qualunque momento della giornata ma soprattutto al mattino e alla sera, è forse l’unico a vederlo svestito della sua impenetrabile maschera pubblica e ne raccoglie gli scricchiolii emotivi, spesso fornendo con arguzia e delicatezza molti suggerimenti preziosi, punteggiati addirittura da impeccabili citazioni shakespeariane!

CHE COSA NON MI E’ PIACIUTO
Proprio a Fletcher è legato un episodio tra quelli che meno mi convincono. Siamo nel periodo in cui imperversa il famoso Lord Brummel, il cosiddetto arbiter elegantiarum che dettava la moda dell’epoca. Il buon Fletcher inventa lì per lì un nuovo elegantissimo nodo alla cravatta di Darcy che fa furore nell’unica occasione mondanissima a cui egli partecipa, strappando l’ammirazione pubblica proprio del famoso Lord Brummel e provocando, così, una vasta eco nella società londinese. Ebbene, questo mi sembra un po’ troppo lontano dal Darcy della Austen (attento alla propria persona, sì, ma non certo un damerino e soprattutto allergico alla mondanità in generale), per di più è poco funzionale al racconto, tanto meno se l’intento è quello di dimostrare in modo eclatante quanto egli disprezzi gli eccessi dell’apparire, o quanto la sua razionalità sia andata fuori giri, facendogli accettare questa ostentazione.

Greer Garson (Elizabeth) e Laurence Olivier (Darcy), Pride and Prejudice, MGM 1940

Ma il difetto più grave è un altro. Lo scoccare della scintilla tra Darcy ed Elizabeth non è del tutto chiaro. Sì, sappiamo bene che i due si attraggono come calamite ma di questo c’è una traccia fin troppo leggera, anche per un colpo di fulmine.

Invece, ce n’è una fin troppo pesante del tormento di Darcy: l’autrice racconta continuamente, fino all’esasperazione, che egli è tanto turbato e scombussolato da Elizabeth ma non svolge in alcun modo il tema. Non dovrebbe essere proprio questo lo scopo di un libro del genere? Esplorare l’animo di Darcy mentre nasce e cresce l’amore per Elizabeth?…

 

IN CONCLUSIONE
Un classico non è un monolite intoccabile di fronte al quale ci si deve limitare ad inchinarsi. Invece, proprio perché “classico”, un capolavoro non finisce mai di ispirare. Ecco che allora, considerando anche le peculiarità di questo “figlio di Orgoglio&Pregiudizio”, non ho dubbi nel dire che vale la pena avventurarsi su questa strada proposta da Pamela Aidan: il libro è scritto molto bene, con uno stile che riecheggia con rispetto ed umiltà quello dell’autrice originale; l’invenzione e l’intreccio avvincono e alla fine la sete di chi ha sempre amato “il bello e impossibile” Mr Darcy viene in qualche modo soddisfatta – ma di certo non spenta… Tant’è vero che non vedrete l’ora di arrivare in fondo all’intera vicenda e leggerete tutto d’un fiato anche gli altri due volumi.
Non a caso, in fondo al libro, la casa editrice inserisce il primo capitolo del secondo volume della trilogia. Dove viene colmata una vera voragine nell’originale di Jane Austen, almeno per quanto riguarda Darcy, cioè i lunghi mesi invernali durante i quali i due protagonisti restano separati, in attesa di incrociare nuovamente le loro affilatissime spade, ed i loro destini…

Matthew MacFadyen, Pride and Prejudice, Universal, 2005

[…] I WAS IN THE MIDDLE BEFORE I KNEW THAT I HAD BEGUN.
[…] MI CI TROVAI IN MEZZO ANCORA PRIMA DI SAPERE CHE AVEVO COMINCIATO.
(Mr Darcy a Elizabeth, in Pride and Prejudice/Orgoglio e Pregiudizio, capitolo 60 – o secondo l’originale inglese, vol 3, cap. 18)

Silvia Ogier

23 pensieri su “Che cosa c’è dietro il tuo sguardo enigmatico, Mr Darcy? (Trilogia Aidan, vol. 1)

  1. *Maristella*

    Buongiorno Silvya…devo confessare però che preferisco l’ultima versione cinematografica, Colin Firth mi piace molto, ma gli attori dell’ultimo, a mio parere, sono più espressivi…un caro saluto, *Maristella*.

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  2. Aldina

    bonjour mia delizia,
    non so perchè io non ce la faccio a leggerli, non capisco ma mi urta vedere i miei amati in altri ruoli … è una cosa che mi prende lo stomaco, soffro tu mi puoi capire darling?
    Forse sbaglio ci dovrei provare?
    confusa son!!
    bacio
    Aldina

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  3. sylvia-66

    @Aldina: è bellissimo leggere i tuoi due commenti e percepire un notevole conflitto interiore (per ottimi motivi, certo che ti capisco, ma chère, si leggono certe nefandezze spacciate per austeniane) e poi vederlo splendidamente risolto! E naturalmente mi aspetto il tuo insindacabile parere di vera Janeite… Contenta son!
    @Maristella: Colin e Matthew per me pari sono, pur nella loro diversità (e adesso sarò linciata dalle sostenitrici dell’uno o dell’altro, ohibò!!!).

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  4. Silvia

    La devo ancora leggere questa trilogia….

    Comunque, anch’io preferisco la versione del 2005 di O&P: gli attori sono più “nel ruolo”, mentre invece nella versione del 1995 l’unico interprete veramente adatto al suo ruolo è Colin (ma è ovvio!!!).

    😉

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  5. Nicky

    bellissimo e acutisso post. La tua analisi è praticamente perfetta. Come sai ho amato molto questa trilogia, l’ho trovata rispettosa dell’originale e, pur con alti e bassi, mi è sembrata molto fedele all’opera austeniana.
    il personaggio di Fletcher poi è favoloso, le sue schermaglie con Darcy mi hanno fatto morire…
    per quanto riguarda le versioni cinematografiche concordo in pieno con Silvia, anch’io trovo che nell’edizione del 1995 l’unico attore davvero azzeccato fosse Colin Firth (verso cui nutro una passione viscerale, quindi forse non faccio testo)

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  6. sylvia-66

    @Silvia: credo che ormai tutte le Cugine che hanno letto questa trilogia ti abbiano caldamente consigliato di affidarti senza remore a questa esperienza – perciò non ripeterò questo invito ma… sono sicura che ti piacerebbe molto! L’unico pericolo che corri è di innamorarti ancora di più di Darcy, di Elizabeth, di O&P, di Jane Austen, ecc.
    Perbacco, sei una firthiana di ferro! A me è piaciuta moltissimo anche Jennifer Ehle. E tutto lo sceneggiato è scritto davvero bene (Mr Davies non sbaglia mai). Ma il film del 2005 non smette di farmi venire le palpitazioni!
    @Nicky: Devo dire che nemmeno tu scherzi, quanto a passione per il nostro Colin Firth! Ricordo bene le tue recensioni, nonché la sintonia che vi ho letto, soprattutto nel tuo giudizio complessivo. Pamela Aidan credo ci piaccia tanto proprio perché è forse l’unica, o comunque una delle poche scrittrici “austeniane” che in modo evidente ama e rispetta Jane Austen.

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  7. Nicky

    @Sylvia-66: mi sono innamorata di Colin dopo averlo visto ne “Il diario di Bridget Jones”. All’epoca, avrò avuto 17/18 anni, non avevo ancora letto Orgoglio e pregiudizio… perciò non avevo colto il “sottile” riferimento al romanzo austeniano: il personaggio di Colin Firth che si chiama Darcy e che guarda caso è legato da un episodio spiacevole del suo passato a Hugh Grant/Wickham che non esita a capovolgere le colpe e le responsabilità nel raccontare la sua versione della storia a Bridget…

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  8. sylvia-66

    @Nicky! Mi hai fatto venire voglia di rivedere Briget Jones!!!
    Sì, quando vidi il film la prima volta (non avevo letto il libro) rimasi così colpita ed emozionata, Colin come al solito è un grande…

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  9. ziamame

    uf, uf, uf… ed io invece ho bocciato questa lettura… anzi, non ho avuto i nervi abbastanza saldi per finirlo (ho mollato a una trentina di pagine prima della fine). Anche se sono partita con piede giusto, ancor di più, ho preso anche il secondo volume, ma lo lascio in fondo della fila, che soffrisse… forse, quest’estate, sotto l’ombrellone (ma mooolto FORSE!).
    Ho bocciato anche quel’altro libro, non mi ricordo più il titolo (l’ho letto nel mio ebook reader, e questo da una settimana sta scarico, così non ti posso dire il nome esatto)… sinceramente, spero che non ti fa sentire male, ma mi fanno pena… unica che si è salvata, lo ripetto, è Barron. Tutto il resto, sempre secondo me, è meglio lasciar stare… mille volte meglio rileggere per ennessima volta l’originale (già ormai lo so a memoria tutte le battute)…
    Mah!
    A proposito, mi è arrivato libro di Gyles Brandreth – Oscar Wilde e il sipario strappato -> fino oggi ho letto i primi due romanzi di questo G.B. che ha come protagonista il mio carissimo e amatissimo Oscar, e ti dico che mi è piaciuto tanto leggerlo. Se casomai ti viene voglia di tufarti nel mondo di O.Wilde, questo scrittore è racomandatissimo!

    P.S. spero di non essere stata troppo sgarbata dicendoti come la penso su libro di Aidan. Se invece ho mancato il tatto, ti chiedo scusa: la mia crittica è rivolta a libro, ma in nessun caso a te.

    Detto ciò, ti lascio un grande abbraccio, e scappo a letto,
    a presto!

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  10. sylvia-66

    @ziamame: da te mi lascio dire qualunque cosa (mi affido alla tua sensibilità… ;-)) anche su zia Jane perché so quanto la ami e la conosci anche tu! In fondo, un blog a che cosa serve se non c’è uno scambio di opinioni?
    Quanto al tuo consiglio su Gyles Brandreth ed il “suo” (anche “nostro”!) Oscar Wilde, non mancherò di tenerlo presente. Ho giusto giusto due buoni sconto per la Libreria Coop qui vicino… A presto!!

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  11. Miss Claire

    Carissima,
    innanzitutto, grazie per l’ottimo tè! 🙂

    Che dire della tua analisi? Acuta e non dissimile dalla mia (anche se io ho peccato di brevità!)…
    Consiglio anch’io la prova del nove: leggere contemporaneamente i due punti di vista di Lizzy e Darcy, è divertente e, in fondo, è una prova comune alla Aidan che, certamente, teneva il testo della Austen a fianco della sua macchina da scrivere per far specchio ai pensieri di Darcy! 🙂

    Non ho apprezzato troppo gli slanci passionali nella mente di Darcy, io li ho immaginati meno lascivi, poiché credo che il suo comportamento sia in primis una condizione di spirito cui egli stesso si costringe, sempre per la discrezione e la sua responsabilità pubblica di gentiluomo in vista, quanto per la sua, successivamente svelata, timidezza d’animo…da timida, posso capire benissimo, quanto sia difficile mantenere il controllo delle emozioni in pubblico, senza arrossire o fuggire dalla situazione, anche nel caso siano scatenate da semplici pensieri…ma questo, è il mio parere di timida introversa! XD

    Come sai, è comunque l’ispirazione migliore che io abbia letto (meglio non citare cosa sto leggendo ora! XD), perciò, consiglierei la lettura, anche solo per conoscere le differenze che intercorrono fra il Darcy della Aidan e quello che ognuna di noi ha immaginato.
    Il romanzo è scritto in modo accurato, ed i dialoghi tra Darcy e Fletcher sono memorabili, anche se inventati! 🙂

    Bellissima recensione e, grazie per le tante foto darcyane!!! Sui due interpreti di Mr Darcy, la penso come te! 😉

    Claire

    P.S. Grazie per i links! Prova se il mio ora funziona, stasera, aggiungo l’altro! 😉 Baciotto!

    Rispondi
  12. sylvia-66

    @MissClaire: il fascino irresistibile di Darcy è anche in tutto ciò che Jane non dice e lascia volare la fantasia – e sappiamo che c’è chi non pone limiti all’immaginazione! 😉
    Grazie per il commento molto puntuale e che mi trova del tutto d’accordo.

    Rispondi
  13. Francesca D.

    Molto bella la tua recensione…che dire? Sei davvero una Jeneite di ferro, provo ad immaginarti con i due testi (l’originale e quello della Aidan) mentre controlli pedissequamente ogni virgola e punto! ^_^ Scherzi a parte, io di solito mi lascio scoraggiare da quelle che chiamo ‘copie’…se un libro mi è piaciuto tendo a trovare mille difetti a chi prova a riutilizzare trama e personaggi per creare qualcosa di suo, unica eccezione, forse, ‘Il gran mare dei Sargassi’, sulla gioventù del mio amato Rochester, ma lì, insomma, si trattava di un gran bel libro, edito da Adelphi (che di solito ha naso per queste chicche!) però devo dire che la tua recensione mi ha incuriosito, e proverò a cercarlo in biblioteca (sono stata bibliotecaria anche io, seppur per un breve periodo!) anche se devo ammettere di partire sospettosa: darcy è veramente intoccabile! Ti farò sapere com’è andato il mio tentativo!

    Rispondi
  14. sylvia-66

    @Francesca: uh, che bello Il Grande Mare dei Sargassi! Concordo pienamente, è faticoso considerarlo derivato da Jane Eyre, è così ricco e originale…
    Temo che Darcy rimarrà sempre intoccabile, possiamo rigirarcelo come vogliamo ma resta il fatto che è impossibile riempire i vuoti sapientemente lasciati dalla sua creatrice! (eppure, come resistere alla tentazione?… Ah, quel genio di zia Jane!)

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  15. Phoebes

    Ciao!
    Ho ripescato questo post dal tuo commento all’ultimo capitolo della trilogia. Devo dire che mi hai incuriosita molto! Io di solito storco un po’ il naso di fronte alle rivisitazioni, seguiti e/o prequel scritti da altri autori, che siano di opere austeiane o no, però la tua recensione mi ha convinta, e l’ho aggiunto in WL!

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  16. Anonymous

    Complimenti per il tuo blog e grazie per questa splendida recensione! Dopo aver finito Ragione e Sentimento leggerò subito questo libro!!!!!!!!!!!!!
    Miss E. Dakota

    Rispondi
    1. Sylvia-66

      Grazie a te, Miss E. Dakota, e benvenuta tra Janites irrecuperabili! Non esitare a farci sapere che cosa pensi della trilogia di Mrs. Aidan quando l’avrai finita. A presto!

      Rispondi
  17. Sara Pratticò

    Ho scoperto questo blog per caso qualche ora fa. Mi credi se ti dico che non mi volevo nemmeno alzare per andare a cenare? Meraviglioso, davvero. In tutto.
    Sempre oggi sono venuta a conoscenza di questa trilogia che mi ha incuriosito molto e mi sono decisa a leggerla grazie alla tua recensione.
    Dovrei concentrarmi sullo studio..e Mr. Darcy cattura già ogni istante della mia giornata, figurarsi se ho un libro accanto a me in cui mi parla direttamente..ma credo che per Natale un regalino me lo posso fare. ^.^

    Grazie ancora e complimenti per il blog, già aggiunto ai preferiti.
    Un bacio :*

    Rispondi
    1. Sylvia-66

      Carissima Sara, il tuo entusiasmo mi rende felice! Non solo perché la mia vanità è ovviamente molto gratificata ma anche, e soprattutto, perché mi emoziono nel vedere come Zia Jane riesca sempre a produrre i suoi terapeutici incantesimi sulle persone.

      Sì, concediti questo regalo di Natale senza indugio. Rileggere O&P con gli occhi di Darcy è molto emozionante.

      Ancora benvenuta e… ai prossimi tè delle cinque!

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  18. romina angelici

    ho finito di leggere il primo volume della trilogia con O&P a fronte e pur dovendo ammettere che è scritto molto bene, mi è capitato di annoiarmi in qualche capitolo, soprattutto verso la fine, quando non c’è Lizzie e la Aidan si discosta maggiormente dall’originale prendendosi un po’ troppe “licenze poetiche”.
    Ho notato poi che negli ultimi capitoli Elisabeth scompare dai pensieri di Darcy che si concentra su Bingley e Georgiana, salvo poi ricomparire verso la fine tramite il segnalibro dimenticato.Ovviamente non vedo l’ora di finire la lettura degli altri due volumi anche se già sin d’ora Mr Darcy è molto diverso da come l’avevo immaginato io.

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    1. Sylvia-66

      Quando l’autrice abbandona la strada sicura dell’originale e crea in modo indipendente, purtroppo tende a perdere originalità e scorrevolezza. E devo ammettere che questo Darcy è un po’ troppo femminile.
      Il secondo volume copre la lunga pausa invernale di P&P in cui Darcy scompare di scena. Non lo ritengo all’altezza del primo e del terzo, forse proprio per il fatto che P.Aidan non riesce a resistere autonomamente fuori dal terreno già tracciato.

      Rispondi

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