Così nacque “my own darling Child”, Pride and Prejudice

Frontespizio della prima edizione di Pride and Prejudice

Frontespizio della prima edizione di Pride and Prejudice

E – I want to tell you that I have got my own darling Child from London.
IT – Voglio dirti che ho avuto il mio adorato Bambino da Londra.

Jane scrive queste parole eloquenti a sua sorella Cassandra il 29 gennaio 1813.
Il giorno precedente, il 28 gennaio, era stato un altro sorprendente grande giorno, per Jane, che aveva visto un’altra delle sue creature venire la luce, dopo l’insperata pubblicazione e l’entusiasmante successo avuto poco più di un anno prima, nell’ottobre del 1811, da Sense & Sensibility (Ragione e Sentimento).
L’adorato Bambino è ovviamente Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) e questa definizione ci racconta molto dell’amore speciale che Jane ebbe sempre per questa sua opera – non a caso, è quella più citata nelle  161 lettere sopravvissute alla damnatio memoriae della fedele Cassandra. Ma questo suo sottolineare l’età un po’ più adulta di Pride and Prejudice  rispetto al precedente Sense and Sensibility sembra quasi esprimere una sua consapevolezza di quanto la propria abilità di narratrice fosse maturata. Quasi come se ella sapesse bene che il lavoro di revisione sul primo era stata una splendida palestra per il secondo…

Ebbene: come le first impressions sono cresciute fino a diventare il suo romanzo forse più amato nel tempo e nello spazio da folle oceaniche di appassionati lettori compulsivi?
Come la nostra Jane ha vissuto i 14 mesi che la portarono dall’uscita del primo romanzo pubblicato, Sense & Sensibility  a quella del secondo, Pride and Prejudice?
La strada, in realtà, era iniziata molto tempo prima. E non era andata benissimo…


Grazie ad una provvidenziale nota scritta da Cassandra, sappiamo che Jane aveva iniziato a scrivere questo romanzo tra ottobre 1796 e agosto 1797.
Il titolo di questa prima stesura è First Impressions. (Azzeccatissimo, vero?…)
Come sempre, le composizioni di Jane erano lette in famiglia, ad alta voce, per l’intrattenimento serale.
E questa è talmente apprezzata che il padre, il Rev. Austen, si rende complice della figlia e il 1° novembre 1797 scrive ad un famoso editore londinese, Thomas Cadell, inviandogli il manoscritto.

Signore,
Sono in possesso di un Romanzo Manoscritto, composto di tre Voll. all’incirca della lunghezza di Evelina di Miss Burney. Dato che sono ben consapevole di quanto sia importante che un’opera del genere faccia la sua prima Comparsa sotto l’egida di un nome rispettabile mi rivolgo a voi. Vi sarò molto obbli-gato quindi se vorrete cortesemente farmi sapere se siete inte-ressati a essere coinvolti in essa; A quanto ammonteranno le spese di pubblicazione a rischio dell’Autore? e quanto sareste disposti ad anticipare per l’acquisto dei Diritti, se a seguito di un’attenta lettura, fosse da voi approvata? Se la vostra risposta sarà incoraggiante vi spedirò l’opera.
Sono, Signore, il vostro umile Servo,
George Austen

Ahimé, questa presentazione, breve e perfino un po’ vaga, non passa il vaglio dell’editore: l’intero plico viene respinto con su scritto “declined by return of post”, rifiutato a giro di posta, quindi senza nemmeno essere letto. Il primo tentativo di essere pubblicata fallisce, dunque, miseramente.

Pride and Prejudice

L’edizione conosciuta come “peacock edition” (1894). Frontespizio.

Intanto, la vita scorre – per Jane anche sulle pagine che verga con la sua penna, sul suo scrittoio. First Impressions continua ad essere letto in famiglia? Sì, ma l’8 gennaio 1799 una Jane un po’ piccata scrive alla sorella:

EN – I do not wonder at your wanting to read first impressions again, so seldom as you have gone through it, & that so long ago.
IT – Non mi meraviglio del tuo desiderio di rileggere first impressions, dato che l’hai scorso raramente, e tanto tempo fa.

Da queste parole potremmo ipotizzare che la qualità di First Impressions fosse, sì, buona ma lontana dal capolavoro di cui possiamo godere oggi. Non lo sapremo mai: quel manoscritto, come quelli di tutti gli altri romanzi canonici, non è sopravvissuto – con la sola eccezione degli ultimi due capitoli di Persuasion.

Nel 1805 la tranquillità si spezza: con la morte del padre, il Rev. Austen, iniziano anni difficilissimi. L’instabilità economica che costringe la vedova e le due figlie nubili a vagare da un luogo all’altro, vivendo della carità degli uomini di famiglia, di certo finisce con il disturbare la creatività di Jane – che, infatti, produce solo un romanzo che non finirà mai, The Watsons.
Ma il ritorno in pianta stabile nello Hampshire, nel 1809, nel cottage di Chawton gentilmente offerto dal fratello Edward, riaccende la fiamma del talento di Jane.

Chawton cottage

Il cottage di Chawton in cui Jane Austen visse gli ultimi intensi otto anni.

Il Memoir scritto dal nipote James Edward Austen-Leigh ci conferma (al capitolo VI) che la magia di Chawton si produsse fin da subito perché Jane inizia a rivedere i suoi scritti già completati. Così, mentre si stupisce e gioisce del successo ottenuto con Sense & Sensibility, è a Pride & Prejudice che rivolge le sue amorevoli cure.
Non solo lo accorcia (di certo, la versione definitiva è più breve dell’Evelina a cui era stato paragonato) e ne cambia la forma, che forse era epistolare, ma gli dà anche un nuovo titolo. Nel 1801, infatti, la scrittrice Margaret Holford jr aveva pubblicato un romanzo proprio con quel titolo, First Impressions (il titolo completo era: First Impressions or the Portrait). Jane, fedele ammiratrice di Fanny Burney, trova proprio nella sua madrina letteraria una fonte di ispirazione potentissima. Nell’ultimo capitolo del romanzo Cecilia, del 1782, un lungo passaggio è dedicato ai guai causati da questi due sentimenti:

EN – “The whole of this unfortunate business,” said Dr Lyster, “has been the result of PRIDE and PREJUDICE. […]”
IT – “Tutta questa sfortunata faccenda”, disse il Dott. Lyster, “è stato il risultato di ORGOGLIO e PREGIUDIZIO[…].”

che del resto appaiono così, accoppiati e scritti in maiuscolo, per ben tre volte.

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Il famoso tavolino sul quale Jane scriveva, a Chawton

Anche stavolta, per la pubblicazione, il complice di Jane è il fratello Henry.
Banchiere a Londra, nel 1811 aveva sfruttato le conoscenze del suo passato militare per arrivare all’editore Egerton. Il quale aveva pubblicato Sense & Sensibility con grande soddisfazione ed accetta, ora, di fare lo stesso con Pride & Prejudice.

Scrive Jane all’amica Martha Lloyd, il 29 novembre 1812:

EN – P. & P. is sold. – Egerton gives £110 for it. – I would rather have had £150, but we could not both be pleased, & I am not at all surprised that he should not chuse to hazard so much. – Its’ being sold will I hope be a great saving of Trouble to Henry, & therefore must be welcome to me. – The Money is to be paid at the end of the twelvemonth.
IT – P. & P. è venduto. – Egerton lo paga 110 sterline. – Avrei voluto averne 150, ma non potevamo essere entrambi soddisfatti, e non sono affatto sorpresa che abbia preferito non rischiare troppo. – Spero che la vendita risparmi un bel po’ di Fastidi a Henry, e quindi per me è la benvenuta. – La Somma sarà pagata a distanza di un anno.

Il 27 gennaio 1813 Jane ne riceve una copia ed il giorno dopo, il 28 gennaio 1813,  un annuncio sul quotidiano The Morning Chronicle nella sezione dei Books Published this day, dà la notizia che è uscito il romanzo Pride and Prejudice, “by the author of Sense and Sensibility” (dall’autore di Ragione e Sentimento – quindi, anonimo come il precedente), nei tradizionali tre volumi, ad un prezzo complessivo di 18 scellini.

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Prima edizione di Pride and Prejudice

Avremo modo di tornare sulle reazioni che Pride & Prejudice suscitò in Jane Austen e in chi lo lesse, all’epoca.

My Own Darling Child ha dato una grande gioia alla propria genitrice – che non smetterà mai di amarlo, fedelissima, entusiasta, gelosa, continuando a pensare ai suoi personaggi come a delle persone vere, ammirando la protagonista da lei stessa creata come la più brillante delle sue eroine, cercandola addirittura nei quadri alle mostre…
Della ricerca del ritratto di Mrs. Darcy abbiamo già chiacchierato, in passato (se volete riprendere quel discorso, non esitate a leggere il post Dov’è il ritratto di Mrs. Darcy?).
Di questo amore senza fine di Jane per la sua creatura, Elizabeth Bennet, invece, parleremo la prossima settimana. Con un’ottima tazza di tè.
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Miss Elizabeth, la miscela di tè dei Bingley’s Teas dedicata all’eroina austeniana


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Nota:
– testi inglesi e italiani tratti da jausten.it (tranne la citazione di Cecilia, la cui traduzione è mia)

Silvia Ogier

13 pensieri su “Così nacque “my own darling Child”, Pride and Prejudice

  1. Raffy

    Post interessantissimo! “Orgoglio e Pregiudizio” è stato il primissimo romanzo di Jane che ho letto… all’epoca ero poco più che un bambino e ne conoscevo solo il titolo: ricordo che rimasi un po’ deluso quando mi accorsi che la trama era molto simile a quella di Bridget Jones e altri rifacimenti/parodie (che, essendo ancora imberbe, non avevo ancora riconosciuto come tali).
    Poi chiaramente l’ho riletto (e non una volta) e ho saputo apprezzarlo come merita, a prescindere dalla trama abbondantemente “sfruttata” da altri mezzi.
    Per me Elizabeth è l’eroina austeniana più interessante, insieme alla mia amatissima Emma. Sono proprio curioso di sapere come Jane immaginasse il suo viso… io ormai non riesco più a concepirla al di fuori delle splendide sembianze di Keira Knightley.
    Non vedo l’ora di leggere il prossimo post 😉
    Baci!

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    1. Sylvia-66

      Anch’io ho scoperto Jane Austen del tutto casualmente, guardando il film O&P del 1940, perché c’era Lawrence Olivier. Poi scoprii che quel film era tratto da un libro, che trovai per caso su una bancarella a prezzo scontato.. Da lì in poi, è stato impossibile lasciarla!
      (Per sapere come JA immaginasse Lizzie, puoi leggere questo post: Dov’è il ritratto di Mrs. Darcy?.)

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  2. Phoebes

    Ah, evviva, che bello! Abbiamo dato il via agli speciali! Questo primo è già interessantissimo, quest’anno austeniano si prennuncia davvero gustoso!! 😀

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    1. Sylvia-66

      Cara Phoebes! Diciamo che ho inziato i preparativi per il bicentenario del prossimo anno… Credo che su P&P, tutti abbiamo una quantità di cose da dire: è il romanzo più conosciuto della Zia, e solitamente scatena una rilettura compulsiva che genera molte riflessioni ed emozioni!

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  3. Aldina

    mia delizia in compagnia della mia bollente tazza di te ho letto con enorme piacere quest’altro tuo racconto sulla cara zia Jane, aspetto con affetto il tuo prossimo scritto.
    bisous
    Aldina

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  4. Anna68

    Trovo il post estremamente istruttivo: adoro Pride & Prejudice, è una lettura che ricorre annualmente tra gli innumerevoli libri che fagocito; ma ogni rilettura porta ad una nuova scoperta e ad una nuova meraviglia. Sono riuscita a leggerlo anche in inglese e mi ha entusiasmato, ora sto leggendo Persuasion in lingua originale e trovo che non abbia paragoni… Complimenti a Silvia; è un blog veramente adorabile e credo che spesso ne sarò ospite. Grazie per esserci. Anna

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    1. Sylvia-66

      Grazie Anna68 e benvenuta! Torna quando vuoi ai tè delle cinque in compagnia di Zia Jane.

      Sì, temo che siamo davvero tanti, noi lettori compulsivi di P&P.
      Ah, Persuasion! Ho scoperto che nel corso del tempo la sua bellezza aumenta, con l ruiletture. Oggi, dopo molti anni di frequentazione, è per me secondo solo a P&P, e di pochissimo…

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    1. Sylvia-66

      Cara Erica, grazie infinite! Ho fatto un giretto nella tua libreria per ringraziarti di persona.
      (bellissima l’invocazione/ringraziamento finale alla cara zietta, nel tuo commento! credo esprima molto bene il sentimento che anima tutti i Janeite)

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    2. La Leggivendola

      Figurati, è oltre il meritato ù_ù
      Eh, è la zia Jane. Mi manca un solo suo libro da leggere e non riesco a decidermi a farlo, perché so che dopo avrò già letto il leggibile ;__; Dio, l’indecisione.

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  5. serena

    Oh mamma! Com’è che non avevo mai scoperto questo blog?! Gravissimo perchè è davvero delizioso. Ti sei guadagnata una nuova follower XD

    Serena
    thereadingcorner-sere.blogspot.com

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    1. Sylvia-66

      Benvenuta anche tu, Serena! Nulla di grave, non è mai troppo tardi per frequentare i tè in compagnia della cara Zia Jane e di questa piccola folla di appassionati Janeite. Torna quando vuoi e non esitare a condividere i tuoi pensieri, tra una tazza di tè ed un romanzo… A presto!

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